Platea gremita con tante persone rimaste fuori dalla sala, nonostante la fitta pioggia, per l’apertura della campagna elettorale di Fulvio Soave, imprenditore nel ramo alberghiero, candidato sindaco per San Bonifacio. Con Soave, oltre alla lista San Bonifacio Domani, sezione locale del movimento Verona Domani, sono in campo il gruppo civico La Nostra San Bonifacio con la Liga Veneta Repubblica dell’ex sindaco Silvano Polo e la Lega. Un accordo, quello con il Carroccio, raggiunto nelle scorse ore dopo un confronto sui temi e sulle priorità del programma, con la Lega che ha scelto di sostenere con la sua lista la candidatura di Soave condividendo una visione comune per il futuro di San Bonifacio.
Alla presentazione sono intervenuti Giacomo Ferro e Francesco Malgarise (candidati per La Nostra San Bonifacio), Nicola Mettifogo in rappresentanza della Liga Veneta Repubblica, il sindaco di Cologna Veneta Manuel Scalzotto e il consigliere comunale di San Bonifacio Alessandro Mazzon per la Lega e Matteo Gasparato, presidente e fondatore di Verona Domani.
Durante la serata, Fulvio Soave si è presentato al pubblico dialogando con Nicolò Ferrari, in un racconto a tutto campo, dalla sua storia personale e di imprenditore fino al progetto per San Bonifacio.
“Mi candido sindaco – ha spiegato Soave – perché credo che il bene collettivo venga prima del bene dei singoli. So di essere una persona fortunata che ha ricevuto molto dalla vita e voglio poter restituire qualcosa alla comunità in cui sono cresciuto e a cui sono legato. Sicuramente non lo faccio per necessità o per opportunismo. Ho un lavoro che amo che mi offre molte opportunità e potrei continuare a farlo con soddisfazione ma siamo qui perché vogliamo occuparci del futuro di San Bonifacio, del futuro delle nostre famiglie e dei nostri figli: è per loro che ci impegniamo, perché meritano un paese migliore. Con l’hashtag “Il Paese che vorrei” abbiamo raccolto le speranze e le aspettative della nostra comunità, di tante persone vere. Tra quelle che più mi hanno colpito e anche emozionato sicuramente la richiesta di un bambino di 12 anni che abita in una frazione e vorrebbe un campo di calcio che non si allaga quando piove, per poter giocare insieme ai suoi compagni. Il mio papà è il mio modello nella vita quotidiana. Quando ero ragazzo pensavo che fosse un papà severo e a volte il nostro rapporto non era semplice. Ma oggi che sono un uomo, e anche io sono padre, so che tutto quello che lui mi ha trasmesso ed insegnato, l’educazione e i principi, mi ha consentito di realizzare i miei obiettivi e il mio lavoro”.
“Non facciamo promesse mirabolanti – ha continuato Soave – ma ci impegniamo con serietà per affrontare i problemi concreti delle persone. E vogliamo che l’ascolto e la condivisione delle scelte diventi il metodo di chi fa politica. Per questo, se toccherà a noi amministrare San Bonifacio, vogliamo portare l’amministrazione nei quartieri e nelle frazioni per incontrare le persone fuori dal palazzo, “sul campo”, per conoscere di cosa hanno veramente bisogno. Dobbiamo assolutamente ricostruire il rapporto di fiducia tra amministrazione e cittadini, con pazienza e dialogo costante”.