![circolazione auto tubi scarico inquinamento, smog,](https://i0.wp.com/www.cronacadiverona.com/wp-content/uploads/2024/01/smog01429-01-2024.jpg?resize=696%2C464&ssl=1)
E’ un attacco concentrico quello che la Destra sta portando contro l’amministrazione Tommasi dopo la pubblicazione della classifica di Legambiente che inchioda Verona come la terza città peggiore d’Italia per la qualità dell’aria. “Anche Legambiente boccia clamorosamente e senza appelli le politiche ambientaliste dell’amministrazione veronese. Una classifica che vede la città di Verona come la più inquinata e con la maggiore presenza di polveri sottili d’Italia. Altro che svolta green e ambientalista. Un vero e proprio schiaffo alle politiche e alle azioni messe in atto in questi anni dall’amministrazione Tommasi”. Verona Domani commenta “Mal’Aria 2025”, l’analisi di Legambiente sul bilancio dello smog nei capoluoghi di provincia che vede purtroppo Verona tristemente “svettare” come città più inquinata d’Italia. Dal canto suo, la Lega, per bocca del consigliere comunale Nicolò Zavarise, chiede alla giunta “di abbandonare le sue crociate ideologiche e di adottare misure realmente efficaci per ridurre lo smog: potenziamento del trasporto pubblico, incentivi reali alla mobilità sostenibile, per esempio con aumento delle corse degli autobus urbani, che spesso invece vengono tagliate, e un piano traffico che tenga conto delle esigenze di chi vive e lavora in città”. Zavarise fa notare che la giunta, e in primis l’assessore Ferrari, con la chiusura della ZTL h24, “ ha scelto la strada dello scontro con i cittadini, imponendo scelte forzate senza un piano di mobilità efficace, ignorando la necessità di potenziare il trasporto pubblico e limitandosi a provvedimenti punitivi”. Da Palazzo Balbi, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Stefano Casali ricorda che “La Regione, anche per quest’anno, destinerà fondi alla rottamazione delle auto e delle vecchie stufe, all’efficientamento energetico degli edifici”. Per Casali “La risposta – conclude Casali – non può essere solo il blocco totale della città, ma una strategia concreta e a lungo termine e una visione diversa di città, per migliorare la qualità dell’aria e la vivibilità di Verona” Da Palazzo Barbieri infine si è fatto sentire nel tardo pomeriggio l’assessore Tommaso Ferrari: “I dati sulla qualità dell’aria purtroppo – ha detto – sono noti da molti anni e sono dati che dimostrano anno dopo anno la necessità di migliorare la qualità dell’aria nella nostra città e ci mostrano anche la complessità di questa sfida che richiede interventi strutturali e di lungo periodo e non ha, purtroppo, soluzioni immediate. Proprio per questo dobbiamo accelerare e portare avanti con determinazione politiche in tal senso, che sono comuni a moltissime altre città, concentrandoci sulle leve su cui le città possono intervenire direttamente: incentivare la mobilità sostenibile, aumentare il trasporto pubblico locale. ridurre l’inquinamento da traffico e favorire la transizione energetica degli edifici. Il contesto in cui si trova Verona, il bacino padano, è una delle aree più critiche d’Europa per la qualità dell’aria, a causa dell’elevata densità abitativa, dell’industrializzazione, delle grandi direttrici di traffico e di una conformazione geografica che favorisce il ristagno degli inquinanti. Questo rende ancora più evidente la necessità di un’azione coordinata tra amministrazioni locali, regioni e governo centrale, anche in termini di finanziamenti. Guardando l’andamento dei dati negli anni, come evidenziato nell’ultimo report di ARPAV: il numero di superamenti sta tendenzialmente calando, eccezione fatta per il 2021, uno degli anni con i livelli più bassi di PM10. Questo ci conferma la necessità di azioni coordinate e strutturali che possono permettere, negli anni, di migliorare i risultati”.