Come si temeva, lo smog non dà tregua e dopo l’allerta aranzione, da domani scatta l’allerta rossa nel territorio di Veorna e di San Bonifacio, con divieti ancora più stringenti.
Fino a mercoledì 31 gennaio compreso, si dovranno fermare anche i veicoli commerciali diesel Euro 5 dalle 8.30 alle 12.30.
Rimane in vigore il divieto di circolazione dalle 8.30 alle 18.30, per tutte le auto a gasolio private fino a Euro 5 , i veicoli a benzina fino Euro 2, i diesel commerciali fino Euro 4 e i ciclomotori Euro 1.
La persistenza dell’alta pressione con nebbie in pianura e inversione termica in montagna provoca un effetto statico dell’aria che è così priva di ricambio in tutta la Pianura padana mentre si mantiene alta la concentrazione dei livelli di PM10 nella maggior parte del territorio regionale.
Il bollettino è emesso il lunedì, il mercoledì e il venerdì.
Il Comune consiglia di utilizzare il meno possibile l’auto, preferendo i mezzi pubblici, di limitare gli spostamenti a quelli strettamente necessari e non tenere accesi i motori durante la sosta.
Per quanto riguarda le abitazioni, il consiglio è quello di ridurre gli orari di funzionamento degli impianti di riscaldamento. La temperatura degli edifici, classificati come residenza e assimilabili e degli edifici pubblici, deve essere mantenuta a 18° C.
Con l’allerta arancio e rosso, è in vigore anche il divieto di utilizzare generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa (in presenza di impianto di riscaldamento alternativo), aventi prestazioni energetiche ed emissive che non siano in grado di rispettare i valori previsti almeno per la classe 4 stelle.
Divieto di effettuare combustioni all’aperto. Sfalci, potature ed altri residui agricoli non vanno bruciati, dato che le combustioni all’aperto incrementano ulteriormente la produzione e la diffusione di polveri e componenti inquinanti.
Biossido di azoto avvelena la pianura
Viabilità. Spostamenti casa – lavoro. Resta consentita la circolazione, limitatamente al percorso più breve casa – lavoro, ai lavoratori, che per distanza od orari particolari di inizio e fino turno, non possono utilizzare i mezzi pubblici. Solo i veicoli adibiti al trasporto merci alimentati a gasolio Euro 5 possono effettuare carico e scarico delle merci su tutto il territorio comunale nella fascia oraria dalle 8.30 alle 11.
Via libera alla circolazione di tutti i veicoli bifuel, ossia con impianti gpl o metano, alimentati sia a benzina che a diesel, purché utilizzino negli spostamenti rigorosamente gpl o gas metano; possono inoltre circolare le auto a metano, gpl, elettriche, ibride e quelle a benzina sopra Euro 2.
Consentito il car-pooling, ossia 3 persone a bordo per le macchine più grandi e 2 per le biposto.
Via libera anche per i veicoli di portatori di disabilità muniti di contrassegno, e a quelli adibiti a compiti di soccorso, compresi quelli dei medici in servizio e dei veterinari in visita domiciliare urgente.
Nessuna limitazione alla circolazione nei tratti stradali. Tangenziale Est – da Via Valpantena all’altezza dello svincolo di Poiano fino al raccordo verso il casello autostradale di Verona Est e la vicina Tangenziale Sud.
Tangenziale Sud – dal raccordo del Casello autostradale di Verona Est fino a quello del Casello di Verona Nord. Tratti autostradali ricadenti in territorio comunale.
Ancora, possibilità di circolazione per raggiungere Fiera, Stadio e Palazzetto dello Sport, limitatamente ai percorsi da e per tangenziali e caselli autostradali più vicini, oltre al percorso da tangenziali e autostrade, per raggiungere aree camper a Porta Palio e in via Belfiore.
Nella foto di questa pagina, una radiografia della Pianura padana rilevata il 23 gennaio scorso, cioè pochi giorni fa, dove si vede l’estensione della nebbia e la concentrazione di biossido di azoto.
Come riporta Ispra, le principali fonti antropiche di emissioni di No2 derivano dalla combustione di fonti fossili, in modo particolare dal traffico stradale, dagli impianti di riscaldamento, dalle centrali di produzione di energia e delle industrie.
Respirare quest’aria, dicono gli esperti, medici in primis, non fa bene né a noi né all’ambiente. Diversi studi dimostrano che a una concentrazione di No2 corrispondono ricoveri per malattie respiratorie, attacchi di asma e problemi di riniti.
Lo stesso Ministero della salute ha specificato che le morti premature annuali attribuibili al Biossido di azoto sono 10.600.
L’No2 inoltre incide sull’acidificazione delle piogge e sulla eutrofizzazione sugli ecosistemi acquatici.