Sistema informatico: stop al collaudo “Disastroso per il buon funzionamento dei servizi e sotto il profilo operativo per i lavoratori”

I sindacati Nursing Up e Fp Cgil Verona hanno formalmente diffidato con una lettera l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata (AOUI) al proseguimento dell’utilizzo del SIO (Sistema Informatico Ospedaliero), che si sta rivelando disastroso per il buon funzionamento dei servizi all’utenza e sotto il profilo operativo per lavoratori e lavoratrici.
«Siamo venuti a conoscenza della possibile evoluzione dalla fase di sperimentazione alla fase di collaudo del SIO. Tuttavia, allo stato attuale, sentiti i lavoratori, il sistema informatico SIO non funziona e non è idoneo. Di fronte a tale pesante inefficienza chiediamo ad AOUI di interromperne immediatamente l’utilizzo e di abbandonare, qualsiasi paventata intenzione di collaudare questo disastroso sistema informatico» evidenziano Nursing Up ed Fp Cgil nella diffida congiunta inviata all’AOUI, rimarcando la pesante inefficienza del SIO.
Si tratta di problematiche di lungo corso, evidenziate già nel luglio 2023 dalle dirigenti sindacali Nursing Up dell’AOUI, Alessia Turchetti, Laura Mattioli, Katia Vaiani, che generano ancora oggi difficoltà nella gestione delle attività assistenziali nei reparti e stress correlato al continuo controllo del SIO, affinché i suoi errori non ricadano sull’utenza.
Dietro l’angolo l’annuncio di una possibile ripresa dello stato di agitazione di fronte al Prefetto.
“È arrivato il momento di decidere”, dichiara Stefano Gottardi, Segretario Generale UIL FPL Verona. “Azienda Zero deve prendere una posizione chiara, avendo ormai in mano, dopo due anni, il quadro dettagliato della situazione fornito da AOUI. Questo documento evidenzia sia gli aspetti che funzionano, sia le criticità ancora irrisolte, alcune delle quali potrebbero essere superate con opportune migliorie. Tuttavia, ciò che desta maggiore preoccupazione sono le gravi carenze strutturali, ancora presenti nonostante i primi sviluppi e implementazioni avviati nel 2020.”
La situazione di stallo è ormai evidente: continui blocchi del sistema e rallentamenti operativi creano disagi alla cittadinanza e aumentano lo stress tra i lavoratori. I medici hanno più volte chiesto di essere coinvolti nel processo decisionale, ma ad oggi non hanno ricevuto alcuna risposta. Eppure, il loro contributo potrebbe essere determinante, considerando che RTI, nonostante il tempo trascorso, non è ancora riuscita a risolvere problemi sotto gli occhi di tutti.
Il progetto, nato con l’obiettivo di modernizzare i servizi sanitari, ha invece generato costi indiretti su un sistema già in sofferenza a causa delle carenze di finanziamento. A questo si aggiunge la frustrazione del personale, sottoposto a un forte stress senza alcun riconoscimento economico, subendo così una doppia penalizzazione.
“È fondamentale fare chiarezza e superare questa fase di incertezza che, fino a oggi, non ha portato a risultati concreti. Non possiamo permettere che la situazione si protragga ulteriormente senza risposte reali”, afferma Gottardi. “È il momento di agire: cittadini e professionisti del settore meritano una soluzione efficace e tempestiva.”
Si resta in attesa di conoscere il risultato dell’incontro tra Uil, Sindacati medici e i vertici di Azienda Zero.