“Nidi e scuole dell’infanzia avrebbero potuto restare aperti, i protocolli sono rigidissimi e il tasso di contagio irrisorio – ha detto Sboarina -. E’ un provvedimento che mette in difficoltà le famiglie a fronte di contagi pari a zero. Nei giorni scorsi il tasso di positività nei nostri nidi e scuole dell’infanzia era attorno allo 0,67 per cento. Grazie a protocolli stringenti e ad investimenti di circa 235 mila euro al mese siamo riusciti a garantire che il Covid non entrasse nelle classi dei più piccoli. Assurdo che ora si privino nuovamente i bambini dei loro momenti di socializzazione e formazione e si gravino i genitori, soprattutto lavoratori. Per andare incontro alle esigenze di qualcuno, visto che il decreto ce lo permette, attiveremo dei servizi ah hoc per i bimbi con disabilità e bisogni educativi speciali. Abbiamo avvisato le famiglie in modo che avessero il tempo per organizzarsi”.
Negozi, mercati ed attività economiche. Chiusi da lunedì anche tutti i negozi tranne quelli che vendono beni di prima necessità. Serrande abbassate anche negli esercizi che forniscono servizi alla persona, dal parrucchiere all’estetista. Allo stesso modo nei mercati potranno essere presenti solamente i banchi di generi alimentari, agricoli e florovivaisti. Oggi a Verona non ci sono mercati rionali e si provvederà a organizzare gli altri, quasi certamente allo Stadio sarà replicata la disposizione dell’ultimo anno con i banchi all’interno del parcheggio del Palazzetto Masprone. Chiusi anche i centri commerciali, tranne per supermercati, edicole, tabaccherie e parafarmacie. Rimangono chiusi bar e ristoranti, che potranno continuare con l’asporto e le consegne a domicilio fino alle ore 18 (bar) o alle 22 (ristoranti) a seconda dei codici Ateco.
L’ELASTICO.“Queste continue aperture e chiusure ad elastico, senza provvedimenti seri e ristori effettivi, ci hanno portato alla crisi economica di oggi, a ritrovarci un anno dopo esattamente nella stessa situazione del 2020 – ha proseguito il sindaco -. È da mesi che i contagi salgono e scendono e che le misure prese a singhiozzo non portano risultati effettivi, anzi, mettono in difficoltà le persone, le città e le attività economiche. Ora è fondamentale accelerare la campagna vaccinale, altrimenti sarà difficile uscire da questa situazione. Al momento, sul territorio scaligero, solo il Distretto sanitario 4 del lago ha superato i 250 contagi per 100 mila abitanti, a Verona siamo a quota 208, quindi il numero dei casi è inferiore a quello di novembre. Ricordo che la zona rossa rimarrà in vigore per due settimane, come previsto dal Governo”.
NUMERO VERDE. Per tutti i dubbi o le richieste di informazione sono attivi due numeri di telefono gratuiti. Il numero verde comunale 800644494 dedicato all’emergenza Covid. Attivo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle ore 18. Per quanti, invece, hanno bisogno di ricevere indicazioni sui servizi sociali comunali è attivo lo Sportello Sì al numero 800085570, da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 13; il martedì e giovedì anche dalle 14 alle 17.
COSI’ SCALZOTTO. “Di fronte ai nuovi provvedimenti governativi, sono sempre tante le questioni da chiarire, tanti piccoli problemi diversi da un Comune all’altro. È un momento di grande sofferenza e di passione, speriamo che la Pasqua sia una vera resurrezione. Nel frattempo l’appello è alla responsabilità, anche se la sofferenza è tanta. Speriamo soprattutto, che quanto prima possano riaprire le scuole e gli studenti tornare in aula”.