Il Comitato Istituzionale dell’Ato veronese, l’ente garante del servizio idrico integrato, ha licenziato nella seduta di lunedì pomeriggio il testo del codice di auto disciplina che tutti i Comuni dovranno adottare e l’ordinanza sindacale standard da emanarsi in caso di crisi idrica.
Il testo del Codice di autodisciplina è stato votato all’unanimità da tutti i componenti del Comitato Istituzionale presieduto dal presidente Ato Bruno Fanton (assessore al Lavori Pubblici del Comune di Cerea): Davide Benedetti, sindaco di Brenzone sul Garda, Antonio Bertaso, sindaco di Cerro Veronese, Tommaso Ferrari, assessore all’ambiente del Comune di Verona, Denise Zoppi, assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Blefiore.
Il codice, che non è ancora operativo, contiene una procedura per gestire i consumi comunali di acqua potabile interrompibili (innaffiamento giardini pubblici, campi sportivi, etc.) che saranno ridotti via via che peggiorerà la severità idrica.
Il codice contiene anche un piano di manutenzione per ricercare le perdite negli impianti comunali, oltre all’impegno per le amministrazioni ad individuare, laddove possibile, fonti alternative all’acqua potabile.
Il codice e l’ordinanza sono stati spediti ora a tutte le amministrazioni, così da raccogliere il contributo di tutti i Comuni e sarà ratificato in Assemblea dei Sindaci dopo Pasqua.
“Inviamo il codice a tutti i Comuni, così da condividerne fin da subito il contenuto e aprire ad eventuali ulteriori contributi da parte dei colleghi delle altre amministrazioni locali”, spiega Bruno Fanton, Presidente dell’Ato Veronese. “Siamo inoltre aperti ad approfondire anche ulteriori proposte, consapevoli che la siccità attuale comporta una diminuzione delle risorse a disposizione e che quindi tutti noi, nessuno escluso, dobbiamo fare la nostra parte nel consumare in modo consapevole l’acqua.”
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