Terzo titolo in scena al 99° Opera Festival, Nabucco torna nella spettacolare produzione cinematografica e risorgimentale di Arnaud Bernard, che colloca la vicenda negli anni in cui fu composta l’opera. Sul podio areniano sale il Maestro Daniel Oren, direttore appassionato e beniamino del pubblico ∙ Con Orchestra e Coro, debutta un cast di artisti eccezionali: protagonista il baritono Amartuvshin Enkhbat, con l’Abigaille di Maria José Siri, Rosalen, Simoncini, Di Sauro, Ceriani, Bosi, Zizzo ∙ Da oggi in vendita anche tutte le date del 100° Festival 2023.
Quella di sabato (21.15) sarà una serata unica grazie ai migliori artisti di oggi, impegnati in palcoscenico in uno degli allestimenti più apprezzati dalla critica ed applauditi dal pubblico areniano, ossia quello di Arnaud Bernard, che ha ricollocato la vicenda biblica negli anni in cui Verdi compose l’opera, in un’Italia ancora alla ricerca della propria indipendenza e identità nazionale e per la quale questo titolo è diventato immediatamente emblematico, con un ininterrotto successo dal 9 marzo 1842 ad oggi. Uno spettacolo di ampio respiro storico e cinematografico che si rifà visivamente al grande esempio di Senso, pellicola immortale di Luchino Visconti. In questo è aiutato dall’imponente scenografia di Alessandro Camera che, fra barricate e saloni, ruota intorno ad un edificio che rievoca il Teatro alla Scala di Milano, città al centro dei moti risorgimentali del 1848. Nel ruolo del titolo il grande baritono Amartuvshin Enkhbat, acclamato in Arena fin dai suoi esordi, fa il suo atteso ritorno sull’immenso palcoscenico sotto le stelle immediatamente dopo il grande successo personale riscosso come nuovo Rigoletto al Teatro alla Scala. Accanto a lui, il soprano uruguaiano Maria José Siri interpreta per la prima volta a Verona il difficilissimo ruolo di Abigaille, recentemente entrato nel suo repertorio. È al suo debutto areniano il basso Abramo Rosalen nei panni di Zaccaria, in questa edizione leader più politico che mai per il popolo oppresso, mentre il tenore Samuele Simoncini e il mezzosoprano Francesca Di Sauro (giovanissima all’esordio in Arena) interpretano rispettivamente Ismaele e Fenena. Nei panni del Gran Sacerdote di Belo, colui che appoggia il colpo di Stato di Abigaille, c’è il baritono Nicolò Ceriani, mentre Abdallo, fedelissimo ufficiale di Nabucco, è interpretato da Carlo Bosi. Completa il cast la giovane Anna, sorella di Zaccaria, portata in scena da Elisabetta Zizzo. L’Orchestra della Fondazione Arena e il Coro preparato da Ulisse Trabacchin sono diretti da Daniel Oren, che torna alla guida di questo allestimento richiedente centinaia di mimi, figuranti e Tecnici, dopo averne diretto la prima assoluta nel 2017. Il Maestro Oren sarà sul podio per sette rappresentazioni, mentre la recita del 18 agosto sarà diretta da Alvise Casellati.
Repliche: 1, 7, 10, 23, 29 luglio, 18 agosto, 3 settembre