La vicenda di caporalato alla Grafica Veneta rilancia la lotta contro il caporalato che Cgil Verona non ha mai trascurato. La settimana prossima gli alimentaristi della Flai Cgil Verona condurranno una nuova sessione di sindacato di strada in alcuni incroci selezionati di strade di campagna frequentate dai lavoratori agricoli. Filt Cgil Verona, il sindacato di categoria dei trasporti e della logistica, è pronta a segnalare i tanti casi anomali che trovano nei magazzini della logistica veronese. “Il sindacato di strada, che pratichiamo periodicamente con l’assistenza di un interprete multilingue, è uno dei mezzi più efficaci per far emergere questo tipo di illegalità – spiega Maria Pia Mazzasette, segretaria provinciale Flai Cgil. Si scopre che gli sfruttati sono prima di tutto vittime culturali, nel senso che quasi sempre sono stranieri che non parlano la lingua e non conoscono le regole del Paese dove si trovano, non hanno reti di sostegno all’infuori della propria comunità e spesso questa diventa condizione di aggancio da parte di caporali dai quali sono costretti a dipendere per ogni aspetto della vita materiale: lavoro, abitazione, trasporti risoluzione dei problemi”.
“Sostanzialmente questa è anche la condizione della trentina di pakistani che abbiamo intercettato nelle campagne della bassa veronese in collaborazione con il progetto ‘Nave’ del Network Antitratta per il Veneto – prosegue Mazzasette – ”.
Ricostruire le reali condizioni di lavoro è molto difficile perché “a fronte di normali giornate lavorative spesso sono regolarizzati soltanto per poche ore al mese. Pagano tutto: trasporto, alloggio, persino la busta paga. E’ una spirale di dipendenza molto difficile da spezzare perché in queste condizioni non hanno diritto né al sussidio di disoccupazione agricola né al rinnovo del permesso di soggiorno. La Flai è attivamente impegnata su tutti i fronti: ci siamo costituiti parte civile nel processo “Polvere di stelle” che lo scorso gennaio ha sgominato una organizzazione dedita allo sfruttamento del lavoro in Valpolicella” conclude Mazzasette.
Anche nella logistica lo sfruttamento illegale della manodopera si nasconde nelle pieghe della segregazione etnica e delle leggi, “con finti soci di cooperativa gestiti da altrettanto false cooperative che possiamo ritrovare al servizio di aziende leader di settore” denuncia Raffaello Fasoli segretario provinciale Filt Cgil Verona.
Conclude Floriano Zanoni, segretario della Camera del Lavoro Cgil Verona: “Anche nel veronese il caporalato è un fenomeno vasto e complesso che si alimenta con la separatezza o segregazione a cui vengono spesso condannati gli immigrati, anche a causa di cattive leggi e di una cattiva politica che soffia sul fuoco delle divisioni piuttosto che favorire l’integrazione. Serve inoltre una maggiore presa di coscienza e una più forte reazione da parte delle istituzioni, a tutti i livelli”.