Sarà Paolo Ferrarese a guidare anche per i prossimi quattro anni Confagricoltura Verona, che conta oltre 2.000 imprese associate. La sua conferma è stata espressa all’unanimità nell’assemblea scaligera, che si è svolta nell’agriturismo Antica Dimora del Turco di San Giorgio in Salici. «La ricerca è il caposaldo per poter fornire all’imprenditore agricolo i mezzi per poter fare al meglio il proprio mestiere – ha detto Ferrarese, introducendo la giornata -. La politica ha il compito di recepire le nuove opportunità della conoscenza scientifica traducendole in leggi, che forniscano gli strumenti operativi alle imprese agricole. C’è un cortocircuito tra ricerca e politica che va sanato, anche mediante una comunicazione seria e approfondita».Sul tema non ha avuto mezze misure Giordano Veronesi, premiato con la targa al merito 2017 per l’importante apporto che il suo gruppo ha dato alla zootecnia e ai mangimi. «Gli italiani hanno fatto grandi cose imparando dagli altri e progredendo – ha detto – ma adesso il Paese è fermo e non vuole più pensare di andare avanti. In giro per il mondo c’è gente che produce 280 quintali per ettaro di granella di mais e noi, che potremmo accedere a queste nuove sementi molto produttive, non lo vogliamo fare. Il ministero dell’agricoltura ha bloccato anche la sperimentazione in campo. L’università di Verona ha una facoltà di biotecnologie che altri si sognano, con dei tesori nelle serre, ma non si possono neanche sperimentare in campo perché si rischia di andare in galera. Ma vi rendete conto? Questo non è un Paese serio, ma di citrulli. Abbiamo perso l’umiltà. Siamo con la pancia piena. E con la pancia piena finiremo a pulire le scarpe agli indiani e ai cinesi». Mario Pezzotti, vicerettore dell’Università di Verona con delega alla ricerca, ha ricordato i pesanti condizionamenti della politica su qualsiasi lavoro di ricerca: «In altri Paesi del mondo la ricerca è promossa attraverso bandi liberi, ai quali tutti possono partecipare – ha detto -. La ricerca agraria della nostra università non è seconda a nessuno, ma la differenza la fa la politica. Da 20 anni studiamo il genoma della vite e utilizziamo strumenti di ricerca molto avanzati, conosciuti da tutto il mondo vitivinicolo, ma adesso è il tempo di trovare forme di collaborazione tra i diversi attori che diano sbocchi proficui al nostro lavoro». Nel corso dell’assemblea sono stati premiati i dipendenti Marco Bertoldi e Aldo Luca Caramori per i 25 anni di servizio prestato all’associazione. Infine sono stati resi noti i nomi dei componenti della nuova giunta di Confagricoltura Verona, che sono: Umberto Parodi, Mauro Mantovani, Sara Pasetto, Riccardo Artegiani, Nicola Codognola, Luigi Caprara, Alberto De Togni, Pietro Spellini, Antonio Cesari e Lorenzo Massignan. G. G.