“Siamo stati in guerra. E non è finita’’ Elena Vecchioni ha ricordato che la pandemia ha messo i farmacisti a dura prova

Exif_JPEG_420

«Un 2021 per certi aspetti ancora più difficile dell’anno precedente, quando siamo stati travolti dalla pandemia e nonostante lo smarrimento generale siamo riusciti a mantenere la barra dritta diventato indispensabile punto di riferimento sanitario per la comunità».
Ha esordito così Elena Vecchioni, presidente delle 260 farmacie territoriali di Federfarma Verona aprendo l’assemblea annuale tornata di nuovo in presenza e svoltasi ieri sera presso la sala convegni dell’Ordine degli architetti di Verona. Ospite il sindaco Federico Sboarina, il quale ha sottolineato come “sulle farmacie ho sempre potuto contare’’.
Dal canto suo Elena Vecchioni ha ricordato che “la seconda, la terza e la quarta ondata pandemica ci hanno messo a dura prova, la stanchezza si è fatta sentire, ma non lo abbiamo fatto vedere e i battenti della farmacia sono sempre rimasti aperti – prosegue Elena Vecchioni-. Uno dei punti di forza del nostro sindacato è stata la comunicazione costante e capillare, giorno e notte, con tutti i nostri associati che dovevano e devono ancora oggi andare avanti uniti, sempre pronti ad incrementare i servizi e le prestazioni sanitarie alla popolazione. Il farmacista come operatore sanitario a tutti gli effetti esegue vaccinazioni e tamponi, ma è parte integrante della Sanità pubblica anche quando, aiuta soprattutto le categorie deboli, nella prenotazione presso gli Hub dell’Azienda Ulss 9 Scaligera o nella stampa del Green pass. In piena sintonia con Federfarma nazionale e regionale in questi lungi mesi le farmacie non hanno urlato, ma proposto ed eseguito le indicazioni ministeriali stando sempre, con coerenza, vicino alla gente. Si sono formate e aggiornate professionalmente, hanno intensificato i rapporti con i sindaci di tutta la provincia per “marciare” insieme. Perché siamo stati in guerra. E ancora non è finita’’.