La terza tappa della nuova campagna itinerante di Legambiente Veneto “Operazione Fiumi – Esplorare per Custodire” ha interessato l’Adige a San Giovanni Lupatoto. La campagna è pensata e organizzata per conoscere, curare e valorizzare i corsi d’acqua e le comunità fluviali a partire da una fotografia puntuale di un tratto di fiume in quel momento preciso.
“Grazie al coinvolgimento e all’impegno di oltre 50 giovani volontari formati abbiamo potuto campionare e monitorare decine di punti sui nostri corsi d’acqua, abbiamo effettuato sopralluoghi e osservazioni morfologiche e monitorato le tipologie di rifiuti presenti lungo le sponde dei nostri fiumi – sottolinea Giulia Bachiega portavoce della campagna Operazione Fiumi – La scarsa presenza di rifiuti abbandonati che abbiamo riscontrato in questo tratto di fiume, in particolare qui al Parco Pontoncello, testimonia l’impegno di decine di volontari della zona di San Giovanni Lupatoto e Zevio, che da ormai tre anni si stanno prendendo cura di questo tratto di fiume con attività periodica di pulizia e raccolta rifiuti. Azioni e impegno che vogliamo supportare e valorizzare con l’approccio scientifico che da sempre contraddistingue la nostra associazione. Ecco perché abbiamo effettuato anche il monitoraggio river litter, un nuovo protocollo sperimentale di monitoraggio elaborato da Legambiente e messo a disposizione della comunità scientifica con l’obiettivo principale di contribuire alla conoscenza, in termini di quantità e tipologie, dei rifiuti che si trovano nei corsi d’acqua e sulle sponde, per individuare azioni concrete da mettere in campo”.
Per l’Adige sono stati scelti 7 punti di campionamento su cui sono stati realizzati rilevamenti morfologici, chimici e microbiologici: partendo da Bussolengo, passando per due punti tra Verona a Rovigo fino alla sua foce nei pressi di Rosolina.
Carlotta Dentico, del team scientifico di Legambiente Veneto spiega: “L’Adige come confermato dai rilevamenti della campagna Operazione Fiumi, è un fiume nel complesso senza particolare problemi che riesce a mantenere una certa naturalità, Forse andrebbe indagata la presenza di un elevato numero di escherichia coli nei due punti da noi campionati, così come un controllo più puntuale dei rifiuti sulle sponde in luoghi altamente frequentati e facilmente accessibili alla cittadinanza”.
Nei punti campionati non è emerso nulla di particolare dal punto di vista chimico (ad esempio valori di temperatura, pH). Per quanto riguarda la concentrazione di escherichia coli, tutti i punti sono al di sotto del limite consentito allo scarico di un depuratore (5000 UFC/100mL) ma superano invece il limite massimo consentito per le acque balneabili (500 UFC/100mL), con valori particolarmente alti nei pressi di Zevio (più di 4000 unità batteriche in 100mL) e Legnago (più di 2000 unità batteriche in 100mL).