Si recupera la «Stella dell’Occidente» La Camera di Commercio sostiene il Comune e finanzia lo studio di fattibilità

Da ex base Nato ad attrattore turistico e museale per il territorio di Affi e non solo. La Camera di Commercio di Verona sostiene il Comune di Affi e finanzia lo studio di fattibilità tecnica ed economica del visionario progetto di ristrutturazione e valorizzazione dello storico bunker West Star situato nel comune gardesano. Alla conferenza stampa sono intervenuti anche Flavio Massimo Pasini, presidente Provincia Verona e Michelangelo Pivetta, Comitato tecnico scientifico Comune di Affi La delibera che sancisce il coinvolgimento dell’ente camerale – ufficializzato oggi a Verona nel corso della conferenza stampa nella sede della Cciaa – dà così il via alla fase di analisi preliminare volta ad acquisire tutte le valutazioni di impatto e di sostenibilità economico-finanziaria-ambientale per quantificare l’investimento necessario per il recupero della Stella d’Occidente nella nuova veste di esposizione permanente. “Questa iniziativa conferma il ruolo propulsore della Camera di Commercio di Verona, che è parte attiva delle politiche di gestione e promozione del turismo del territorio attraverso il suo braccio operativo DVG, Destination Verona & Garda Foundation partecipato da 72 comuni della provincia e partner del progetto – ha dichiarato il vicepresidente Paolo Arena. Per il sindaco di Affi Marco Sega: “La manifestazione di interesse espressa dalla Camera di commercio per la musealizzazione dell’ex base Nato è un passo fondamentale per il raggiungimento dell’obiettivo che la mia Amministrazione si era prefissata. Questa collaborazione permette al Comune di Affi di operare in sinergia con un ente di grande prestigio, dotato delle competenze e delle risorse necessarie per sviluppare progetti di alto valore». Un progetto che riceve il plauso e il sostegno anche del sottosegretario del ministero della Cultura, Gianmarco Mazzi. “West Star è un sito di forte interesse storico, come certificato da uno studio di ricerca condotto da Michelangelo Pivetta per l’Università di Firenze”. Lo studio di fattibilità, il cui esito è fissato entro il 30 ottobre di quest’anno, prevede quattro fasi di avanzamento: individuazione da parte del Comitato tecnico scientifico del piano strutturale per il recupero del bunker, ossia di tutte le opere necessarie per il cambio di destinazione d’uso; realizzazione del business plan da presentare ai nuovi possibili investitori pubblici; individuazione della forma giuridica della società di natura pubblica che sovraintenderà alla ristrutturazione e infine l’apertura alle manifestazioni di interesse da parte di altri enti/operatori pubblici.