Ci viene a trovare in redazione un assessore comunale, persona molto affabile, elegante e di buona favella. Facciamo due chiacchiere, ci beviamo un caffè, parliamo del più e del meno. A un certo punto la discussione cade lì, sull’ex sindaco Flavio Tosi e i suoi fedelissimi, la compagna e consigliere comunale Patrizia Bisinella, lo scudiero Alberto Bozza e anche Paolo Meloni, esponente della lista “Ama Verona”. «Scusate» ci chiede l’assessore della giunta Sboarina «ma voi avete capito perché Tosi continua ad attaccarci? Dice di essere di centrodestra, vuole entrare in Forza Italia ma ogni giorno ci dà contro con una rabbia pazzesca». No, non lo abbiamo capito neanche noi, ma questo non ci riguarda, dato che ognuno fa opposizione come meglio crede e peraltro siamo certi che in qualche modo l’ex sindaco, disarcionato dalla fallimentare avventura di Noi con l’Italia e già pesantemente ammaccato dalla separazione con la Lega, prima o poi si rimetterà in piedi, pur avendo perso per strada gran parte delle sue truppe di “Fare!” dopo che dalla lista delle candidature alla Camera e al Senato sono stati depennati in extremis parecchi suoi uomini, e donne. Noi ci limitiamo a registrare i fatti. L’ultimo in ordine di tempo, di una certa rilevanza per i piani di Tosi, è che il tanto agognato incontro con Silvio Berlusconi non c’è ancora stato, e dubitiamo che avverrà nelle prossime settimane dato che il Cav si trova in vacanza a Merano con Francesca Pascale (presente anche Maria Elena Boschi) e tra poco come di consueto si trasferirà per l’estate a Villa Certosa, in Sardegna. Dunque, semmai, di un’udienza ad Arcore se ne riparlerà a settembre inoltrato, quando la politica si rimetterà lentamente in moto. Ieri poi vi abbiamo dato conto del nuovo violento attacco di Tosi e dei suoi nei confronti della maggioranza in Consiglio comunale, nella fattispecie contro Massimo Paci (“Battiti-Verona Domani”) e Stefano Bianchini di Forza Italia. «Ecco» ci dice l’assessore di Palazzo Barbieri «vi sembra logico che uno che vuole entrare in Forza Italia, o comunque riabilitarsi nel centrodestra, accusi di “inopportunità al limite dell’incompatibilità” un esponente di Forza Italia?». E ci sono ancora le bordate con Stefano Bertacco, assessore e capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, che alle accuse di «inopportunità al limite dell’incompatibilità» nei confronti di Paci e Bianchini, si chiede se sia «opportuno intrattenere rapporti con un condannato per andare a trovare un ex assessore della giunta». Tosi occhieggia a Berlusconi ma esprime apprezzamento anche per il progetto politico avanzato da Renzi e Calenda, ossia quello di un fronte repubblicano contro i cosiddetti populisti, Lega e Movimento Cinque Stelle. A Tosi l’ultimo commento positivo all’idea di Calenda è costato l’ultimo consigliere regionale che gli era rimasto, Giovanna Negro. «Mi viene in mente una vecchia canzone», ci dice l’assessore a fine chiacchierata. «Si può dare di più, quella cantata da Morandi, Tozzi e Ruggeri. Inizia così: “In questa notte di venerdì, perché non dormi, perché sei qui, perché non parti per un weekend, che ti riporti dentro di te…”».