“Sì, Maicon giocherà a Sona. Ma finchè non lo vedo qui…” Claudio Ferrarese, diesse della società, raccomanda prudenza

Una di quelle notizie che anche se te la danno per certa, stenti a credere. Quella serie di coincidenze che si incastrano alla perfezione, e ti portano a realizzare qualcosa di incredibile. Almeno per un società neopromossa in serie D, che a breve avrà l’onore di schierare in rosa un fuoriclasse totale:
Maicon Douglas Sisenando vestirà la maglia del Sona. 39 primavere alle spalle per il campione brasiliano, protagonista assoluto su quella corsia di destra nel “triplete” dell’Inter di Mourinho, che
il 7 gennaio dovrebbe atterrare a Milano pronto a trasferirsi nella sua nuova casa a Peschiera d/G. Il condizionale però è d’obbligo ci tiene a precisare lo stesso Claudio Ferrarese, attuale direttore
sportivo della società del presidente Pradella e uno degli artefici di questo sensazionale colpo di mercato, che ormai tutti danno per concluso. “L’accordo è stato raggiunto, ma finchè non lo vedo arrivare, ho sempre paura che possa succedere qualcosa…” Piedi di piombo, come è giusto che sia,
per uno come Claudio che nel calcio ne ha viste tante. Le giovanili al Verona, poi la prima squadra e altre grandi piazze come Napoli, Torino e Piacenza in serie A, tra gioie e retrocessioni.
Come è nata l’idea di portare Maicon al Sona?
E’ nata per merito principalmente del nostro collaboratore Thiago de Sousa, tramite dei suoi interlocutori in Brasile. Prima un po’ per gioco e poi si è rivelata un’occasione concreta: lui si è dimostrato entusiasta, soprattutto perchè è molto legato all’Italia.
Ma come avete fatto a convincerlo a venire proprio da voi?
So che da fuori sembra una cosa impossibile, ma sta tutto nella volontà di Maicon di portare suo figlio in Italia, e anche lui giocherà nella nostra juniores. Se poi aggiungi che è ancora in forma perchè ha appena finito di giocare nella serie D brasiliana, il gioco è fatto.
Lei però sembra volerci andare con molta calma, è così?
Sì per me è una cosa che faccio ancora fatica a credere, e non so quando mi ricapiterà da direttore sportivo un giocatore di questo livello. Però fino a quando non è qua a Milano, non voglio che la notizia esca… (ride). Gli abbiamo mandato una bozza del contratto, anche il compenso ovviamente per lui non è un problema.
I compagni e l’allenatore come hanno preso la notizia?
Nello spogliatoio c’è un entusiasmo incredibile, non vedono l’ora che arrivi, anche perchè a questi ragazzi difficilmente succederà di confrontarsi ancora con un campione del genere. Anche mister
Tommasoni è entusiasta, ci tiene ovviamente che questo non destabilizzi troppo lo spogliatoio, ma da persona intelligente saprà gestire la situazione nel migliore dei modi.
E adesso, altri colpi in arrivo?
No, dai, siamo a posto direi: ho portato Dellafiore a Sona uno che ha fatto 150 presenze in A, abbiamo preso Da Mota attaccante che cerca di riconquistarsi la nazionale lussemburghese e Maicon dovrebbe esser la ciliegina sulla torta.
Come mai uno come lei ha scelto di fare il direttore sportivo e non l’allenatore?
Perchè ho sempre avuto la passione di andare a vedere le partite e i giocatori, già prima di smettere di giocare collaboravo con qualche allenatore. Penso di esser portato ad avere un rapporto con i
giocatori e le società e ora col “patentino in mano” spero di far sempre meglio e crescere…”
Fabio Ridolfi