L’ombra di Salvatore Bocchetti sul futuro di Marco Baroni. Sembra tutto deciso in via Olanda e se il Verona non dovesse tornare dal Friuli con almeno un punto dalla sfida con l’Udinese ecco pronto il ritorno in panchina dell’ex difensore gialloblù. A frenare sul continuo dell’avventura di Baroni all’Hellas c’è in qualche modo anche la gara giocata lunedì sera al Bentegodi contro il Lecce.
Baroni ha parlato di spirito nuovo, di atteggiamento ritrovato, di prestazione convincente ma la dirigenza avrebbe esposto altri giudizi. Il Verona ha interrotto una striscia negativa di cinque sconfitte consecutive ma ha ancora una volta fallito l’appuntamento con la vittoria per giunta in uno scontro diretto. Fattore, quest’ultimo che preoccupa notevolmente la dirigenza scaligera.
A Udine il Verona troverà un’avversaria alle prese con un lungo elenco di assenze con l’ex gialloblù Cioffi in evidente difficoltà nell’allestire la squadra. Non ci saranno Deulofeu, Ebosse, Ehizibue, Brenner, Davis, Semedo e Bijol, un’opportunità che il Verona è chiamato a sfruttare.
Ecco perché il match con i friulani non deve essere fallito, così non fosse l’Hellas ha in mano la carta Bocchetti. L’ex difensore è ancora legato contrattualmente alla società e anche il problema dell’assenza del patentino non è un intoppo insuperabile. Bocchetti potrebbe godere di una deroga, visto che sta frequentando il corso a Coverciano, deroga in passato già attribuita a Palladino, chiamato a guidare lo scorso anno il Monza e De Rossi, allora scelto dalla Spal, privi entrambi all’epoca del patentino ma iscritti al corso.
Quella della società è una scelta poi, gradita alla squadra, meno, probabilmente alla piazza. Ma proprio per dare voce in qualche modo alla tifoseria Sogliano in estate aveva scelto Baroni, ex amato e rispettato. Decisione sulla quale il Verona è pronto a fare dietrofront e ritornare prontamente sui propri passi.
Tutto passa da quello che la squadra saprà mettere in campo alla Dacia Arena di Udine. Baroni si affiderà nuovamente al cambio tattico messo in atto con il Lecce. L’abbandono della difesa a tre era annunciato, hanno ancora una volta sorpreso gli interpreti scelti.
L’impressione netta è che il tecnico non abbia pienamente in mano la squadra, soprattutto un paio di colonne dello spogliatoio come Faraoni e Lazovic. Sia chiaro, nessun litigio, nessuna questione personale ma un feeling tra il tecnico e giocatori mai sbocciato. Per questo l’allenatore si affida a volti nuovi come i vari Tchatchoua Suslov, Mboula. Il ritorno di Bocchetti porterebbe nuovamente in auge la cosiddetta vecchia guardia.
Un dato è certo. Molto se non tutto dipende dalla gara di Udine. Partita chiave, assolutamente da non fallire. Così fosse Baroni sarebbe giunto al capolinea e il sostituto è già stato individuato. Salvatore Bocchetti è pronto, con tutor o senza.
Mauro Baroncini