Il vaccino Pfizer-Biontech è “promettente per varie ragioni” però “bisogna essere cauti”, “per ora c’è solo l’annuncio del presidente della Pfizer, Albert Bourla, ma i dati sul vaccino non sono ancora disponibili”. Lo dice, in un’intervista a La Stampa, l’immunologa dell’Università di Padova Antonella Viola.“Solo alla fine della fase tre potremo vedere tutti i dati e fare una valutazione completa […]. Ci vorrà ancora un mese. Poi il risultato della sperimentazione andrà vagliato dall’authority americana sia per l’efficacia che per la sicurezza”.
La dott. Viola sottolinea che si tratta di “un vaccino promettente per varie ragioni”:
“Prima di tutto, rispetto a quello di Oxford, sembra proteggere non solo dai sintomi, ma anche dall’infezione. E poi è semplice, economico, duttile se il virus mutasse, e utilizzabile a temperatura ambiente. Si basa su un pezzetto di Rna che serve a produrre la proteina Spike, il principale antigene del virus […]. Se tutto andrà bene entro l’anno produrranno 50 milioni di dosi, ma bisogna vedere a chi le daranno. Probabilmente il primo mercato saranno gli Stati Uniti e in Italia arriverà in primavera”.
L’immunologa sottolinea infine il nodo dell’organizzazione e delle tempistiche necessarie a distribuire il vaccino in Italia. “Vaccinare un Paese non è un’operazione facile”, avverte.