Si cerca ancora la verità su Desirée A 14 anni fu uccisa da un gruppo di coetanei. Il padre chiede la riapertura delle indagini

Era il 28 settembre del 2002 quando Desirée Piovanelli, appena quattordicenne, fu attirata con un pretesto in una cascina abbandonata di Leno (Brescia) per essere brutalmente uccisa da un gruppo di coetanei unitamente ad un maggiorenne. Per l’efferato omicidio furono tutti condannati, ma nonostante sette gradi di giudizio (tre contro gli imputati minorenni e quattro contro il maggiorenne) la “verità sostanziale” – ovvero come si svolsero realmente i fatti, al di là della ricostruzione processuale – è ancora avvolta nel mistero e a distanza di 22 anni il padre Maurizio chiede di fare chiarezza attraverso la riapertura delle indagini, con una intensificazione sugli elementi tralasciati, ma anche su quelli non dovutamente approfonditi. In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione delle violenza sulle donne del 25 novembre, al Circolo Unificato di Castelvecchio, Maurizio Piovanelli riceverà dunque l’onorificenza rotariana del Paul Harris Fellow, assegnata dal Rotary Club Verona e Rotary Club Scaligero, per il coraggio della sua testimonianza e la forza mostrata nel costante impegno a cercare la verità (una vera forma di giustizia) sulla morte della figlia. «Con questa iniziativa vogliamo non solo fare memoria di una giovane vita spezzata, ma anche sensibilizzare la comunità scaligera tutta sul tema del femminicidio e ribadire il sostegno al padre Maurizio, nella lotta per la verità condotta insieme al legale di famiglia Alessandro Pozzani, avvocato e presidente del Rotary Club Scaligero», spiega la professoressa Paola Tonussi, presidente del Club Rotary Verona. A tal fine, durante la serata, con inizio alle 19.30, sarà indetta altresì una raccolta tramite la “Rete del Dono” della durata di tre mesi (25 novembre 2024 – 25 gennaio 2025), da destinare integralmente al C.I.M. (Comitato per l’Inserimento del lavoro di Minori e giovani in difficoltà), uno dei service del Rotary International condiviso da tutti i Rotary Club di Verona e provincia. «Nel 2018, a seguito di prime indagini, depositai un esposto che portò alla riapertura di un fascicolo penale per approfondire ulteriori elementi di indagine, che all’epoca dei fatti la Procura di Brescia non considerò, e che potrebbero fare emergere responsabilità ulteriori rispetto a quelle già accertate», accenna l’avvocato Pozzani. «In circa due anni e cinque mesi abbiamo assistito a sette gradi di giudizio e ancora non è stata processualmente accertata tutta la verità». Una giustizia “a metà”, potremmo dire, che chiede un atto di coscienza individuale e collettivo. «Lo dobbiamo a Desirée, a Maurizio e alla società civile che vogliamo continuare ad essere». L’iniziativa gode del patrocinio del Comune di Verona, quale evento inserito nel calendario dedicato alla Giornata internazionale per l’eliminazione delle violenza sulle donne promosso dall’amministrazione comunale cittadina, per la quale saranno presenti Luisa Ceni, assessora alle politiche sociali e la vicesindaca Barbara Bissoli.