“Andrà tutto bene”. Tre parole semplici, ma fortissime, invadono adesso le strade, le case, i social, la città. Invadono i cuori di tutti noi, mai come in questo momento scossi di fronte a quello che sta succedendo. Nasce così, spontaneo, il bisogno di sentirsi vicini, di condividere, tutto. La paura e la speranza, l’ansia e qualche raro sorriso, le buone notizie (poche), i bollettini di “guerra” che la quotidianità ci sbatte in faccia. “Andrà tutto bene” diventa anche per noi, la maniera di esorcizzare la paura. Di farci credere e di credere che domani, dopodomani o quello dopo ancora, tutto questo finirà. Perchè deve finire, questo è sicuro. No, non è facile, nè lo sarà nei giorni che verranno, presi in mezzo tra mille verità, a volte in contrasto tra loro, contradditorie. “Andrà tutto bene”, certo che andrà tutto bene. Lo scrivono i bambini colorando di speranza i loro mille disegni. “Andrà tutto bene”, lo dicono i grandi che fingono sicurezza e coraggio e in realtà si scoprono tremendamente indifesi. “Andrà tutto bene”, sì. Contiuiamo a dircelo, a ripeterlo, come succede per la strada, incroci gente che non conosci eppure ti parla, magari soltanto per un sorriso. E per ripetere tre parole. Quelle. “Andrà tutto bene”.
Raffaele Tomelleri