L’operazione Bottagisio è arrivata all’attenzione del Consiglio comunale per la definitiva approvazione. Via libera, con 21 voti favorevoli, 4 contrari (Adami, Cugini, Ferrari L., Mariotti) e 1 astenuto (Russo), il parziale cambio di destinazione d’uso dell’edificio, da residenza, destinata a locazioni turistiche, a hotel di lusso. Approvata la contestuale valorizzazione di alcuni siti archeologici.
Complesso storico risalente al 1400, un tempo proprietà della Provincia, poi alienato è rimasto chiuso per decenni. Ora il Palazzo diventerà un hotel Cinque Stelle o Cinque Stelle Lusso, migliorando così la capacità ricettiva di Verona in riferimento alle strutture alberghiere di questa categoria, ad oggi più bassa rispetto alla media delle città turistiche di pari livello, come evidenziato da un recente ricerca condotta dall’Università di Verona – Dipartimento di Management. Il cambio di destinazione d’uso, del palazzo di pregio situato tra via Leoni e via san Fermo, prevede una serie di vincoli trascritti sull’edificio per il mantenimento del livello di categoria alberghiera dell’immobile e sugli standard edilizi a parcheggio.
L’edificio storico diventerà quindi un albergo di alta gamma della capienza di 28 stanze per complessivi 67 posti letto. Una richiesta presentata nel 2021, che l’Amministrazione ha ritenuto di interesse pubblico in quanto rispondente all’esigenza di una città d’arte e turistica come Verona che soffre di una carenza di questo tipo di strutture, non solo rispetto a città come Venezia e Firenze ma anche rispetto ad altre città di pari dimensioni e con numero di turisti inferiori. Anche la SPA, realizzata nel piano interrato, sarà oggetto di cambio di destinazione d’uso in commerciale, per consentire la fruizione pubblica non solo agli ospiti dell’albergo. La convenzione prevede una serie di vincoli come quello per lo standard a parcheggio, un posto auto per ogni stanza in un parcheggio in via XX Settembre, su area acquisita ad hoc, e per il mantenimento della classificazione a Cinque Stelle dell’albergo, pena la risoluzione della convenzione accessoria che autorizza il cambio di destinazione d’uso e la decadenza del permesso di costruire stesso. Il documento è stato illustrato in aula dalla vicesindaca e assessora all’Edilizia Privata Barbara Bissoli. Dal canto suo Jessica Cugini (In Comune per Verona) ha spiegato che “le motivazioni della nostra posizione politica fanno riferimento all’utilizzo delle deroghe che affossano quel che rimane della pianificazione urbanistica, lasciando campo libero alla legge della rendita privata di immobiliari e fondi. Deroghe che riceviamo in eredità e che, fino a prova contraria, si possono rifiutare, soprattutto in un tempo in cui siamo di riscrittura di Pat che prevede l’abolizione delle deroghe, come previsto dal nostro programma elettorale. Deroga che aggiunge plusvalore immobiliare alla destinazione d’uso che cambia, lo afferma la delibera stessa che quindi esplica qual è il valore reale di un cambiamento che si vuole far passare come un banale passaggio da residenziale ad alberghiero di lusso. Perplessità anche su interessi di rilevanza pubblica riportati dalla delibera e sulla destinazione dei 507mila che, visto il problema reale dell’abitabilità in città, avremmo preferito, questo sì destinare ad altre residenzialità non di lusso”.