Le storie di Brigitte e Alice che si intrecciano, tra indifferenza, bullismo e il senso di fratellanza. Sullo sfondo i fatti tragici della Shoah e, come filo conduttore, la figura di Giorgio Perlasca, eroe silenzioso che, nell’inverno tra il 1944 e il 1945, a Budapest salvò dallo sterminio nazista migliaia di ungheresi di religione ebraica fingendosi un Console spagnolo.
Mercoledì 25 gennaio, alle 20.30, al teatro Camploy, in occasione della Giornata della Memoria che si celebrerà il 27 gennaio, andrà in scena lo spettacolo “I miracoli esistono. La storia di Perlasca”, organizzato dalla Circoscrizione 1^ in collaborazione con Fondazione Aida.
La rappresentazione prende spunto dall’omonimo libro scritto da Sara Rattaro, con adattamento drammaturgico e regia di Pino Costalunga, supporto alla regia di Benedetta Crescenzo. Rossella Terragnoli e Benedetta Conte interpretano Brigitte e Alice, scene di Caterina Marcioni su bozzetto di Federico Balestro, luci e suoni di Mattia Cunico.
La trama. Protagoniste sono Brigitte, un’ebrea ungherese salvata da Giorgio Perlasca, e Alice, un’adolescente che aveva avuto la donna come baby-sitter. La trama si snoda su un doppio binario: la seconda guerra mondiale e le vicende che Alice vive a scuola. Proprio in quell’ambito infatti la ragazza assiste ad atti di bullismo, dovendo decidere come porsi rispetto a quanto accaduto. Ad indirizzarla sarà il ricordo delle parole di Brigitte, da sempre un suo punto di riferimento, che le aveva raccontato come Perlasca l’aveva salvata con il suo gesto eroico.
Lo spettacolo è stato presentato in sala Delaini dal presidente della Circoscrizione 1^ Lorenzo Dalai, dal consigliere e presidente della Commissione Sociale Andrea Avanzi e, per Fondazione Aida, dalla direttrice Meri Malaguti, dall’aiuto regista Benedetta Crescenzo e dall’attrice Rossella Terragnoli. “Questa rappresentazione – spiega il consigliere Avanzi – vuole ricordare tristemente dei giorni nefasti per la storia dell’umanità, ma anche chi ha dato speranza e, con il proprio coraggio, ha aiutato centinaia di persone”. “Ogni anno proponiamo a scuole e famiglie spettacoli dedicati al tema della Shoah – dice la direttrice Malaguti -. Quest’anno abbiamo deciso di fare una trasposizione teatrale dal libro di Sara Rattaro, una produzione a cui stiamo dedicando molta attenzione, dando lavoro e competenze alle persone e ai giovani che lavorano con noi. Il prodotto artistico è sicuramente interessante, frutto di un grande lavoro dal punto di vista di contenuto drammaturgico, ma anche per l’allestimento scenico. Sarà una sfida che speriamo il pubblico possa apprezzare”.
La storia di Giorgio Perlasca. Nell’inverno tra il 1944 e il 1945, riesce da solo a sottrarre alla deportazione nei lager nazisti migliaia di ungheresi di religione ebraica, simulando di essere un Console spagnolo. Tornato in Italia dopo la guerra, non racconta a nessuno la sua storia, ritenendo d’aver fatto semplicemente il proprio dovere. Grazie ad alcune donne ungheresi, alla fine degli anni Ottanta, la sua vicenda viene alla luce. Muore il 15 agosto 1992. Il suo nome si trova a Gerusalemme, tra quelli dei “Giusti fra le Nazioni”, e un albero alla sua memoria è piantato sulle colline che circondano il Museo dello Yad Vashem.
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