Verona accelera sul digitale con il Progetto “Impresa 4.0” realizzato dalla Camera di Commercio e dall’Università scaligera. Il programma – il più ampio per adesioni in Italia – ha rappresentato la svolta smart per 100 imprese veronesi che hanno deciso di abbandonare vecchie certezze e prassi consolidate per accogliere le proposte innovative di 33 giovani digital ambassador formati dai Dipartimenti di Informatica e di Economia aziendale dell’ateneo. Una trasformazione 4.0 durata circa 1 anno che ha coinvolto una delle province simbolo del Nord Est produttivo, operata in particolare su micro e piccole aziende dei distretti veronesi (vino, mobile, marmo, turismo, agroalimentare) e finanziata dalla Camera di Commercio di Verona con 1 milione di euro, nell’ambito della iniziativa “Impresa 4.0” del ministero dello Sviluppo economico. Il risultato, nella provincia leader in Italia nell’agroalimentare, è un sostanziale cambiamento che in alcune aziende ha interessato i processi produttivi e gestionali, mentre in altre realtà ha coinvolto il marketing e la comunicazione. Il vino (Verona è leader in Italia con un export enologico che vale quanto la performance dell’intera Toscana) si è distinto anche il progetto della casa vinicola Allegrini che punta, grazie a un software unico nel suo genere, ad una rapida e costante condivisione del know how aziendale tra i diversi comparti che ne compongono la filiera produttiva: tecnici di vigna e di cantina, aziende in rete, agronomi, enologi e consulenti esterni. Il processo operativo è protagonista anche nel dolciario, uno dei distretti cardine della prima provincia in Italia nel settore bakery per livelli di produzione e vendite, dove nella pasticceria artigianale di Flavio Martini (Valeggio sul Mincio) è stato realizzato il primo software ‘dosatore’ di tutte le ricette del negozio, in grado quindi di calcolare ‘al grammo’ il fabbisogno degli ingredienti, dalle torte alle brioche, dai risini ai pandori. L’effetto è garantito in termini di risparmio, anche in ottica di riduzione all’origine dello spreco alimentare. Dagli artigiani del dolciario a quelli del mobile della bassa veronese, il cui distretto soffre da qualche anno l’omologazione al ribasso portata dalla concorrenza delle multinazionali del settore. Anche qui il rilancio è digital, inteso però come supporto alla vendita con numerose imprese che hanno aperto il canale dell’e-commerce attraverso nuove sezioni dedicate, attività SEO e SEM, promozione sui social, presenza nei principali portali aggregatori online. Un modello, quello della vendita a colpi di byte, intrapreso anche da aziende di diversi comparti del terziario a partire dal turismo, ma anche da un piccolo supermercato di Roverchiara che ha perfino affidato parte della propria promozione ad Alexa, l’assistente intelligente di Amazon che è in grado di consigliare il negozio ai potenziali clienti che si trovano in prossimità. “Innovazione e idee imprenditoriali sono da sempre nel DNA delle imprese veronesi – ha detto il vice segretario generale della Camera di Commercio di Verona, Riccardo Borghero -, una duttilità che spiega tanti primati e un valore aggiunto di quasi 30 miliardi di euro l’anno. “Oltre a generare consapevolezza tra le imprese – ha aggiunto Marta Ugolini, docente di Economia e gestione delle imprese dell’Università di Verona e responsabile scientifica del progetto – il gruppo di lavoro multidisciplinare che è entrato nelle 100 aziende ha contribuito a individuare interessanti esperienze pilota e ha dimostrato che il passaggio al digitale è fattibile anche per le aziende di piccole dimensioni.