Setti ha in mente soltanto la vendita? Il presidente non ha mai fatto proclami, ma questa volta il silenzio in sede è totale

MAURIZIO SETTI PRESIDENTE VERONA

“Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”, scriveva Agata Christie, la regina del mistero. Magari non siamo di fronte a prove belle chiare, a indizi acclarati, ma a sospetti. Che non hanno valore legale ma sono gli inizi di un’indagine. E allora indaghiamo. Cosa sta accadendo in viale Olanda sede dell’Hellas Verona? Perchè il sospetto, appunto, è che in questo momento il presidente Maurizio Setti sia concentrato su questioni che di campo e di squadra hanno ben poco a che fare. Partiamo dalla considerazione che l’Hellas nelle ultime dieci gare, compresa la Coppa Italia di martedì a Bologna, ha raccolto due pareggi per 0-0 contro i felsinei e a Torino con i granata e ben otto sconfitte. Reti subite 13, realizzate 3. Un cammino che metterebbe in discussione ad esempio la guida tecnica. Perchè nel recente passato a Verona è accaduto questo. Stagione 2021-22, l’anno successivo al divorzio da Juric, C’è in panchina Eusebio Di Francesco, il Verona passa il turno in Coppa Italia contro il Catanzaro, poi perde tre gare consecutive contro Sassuolo, Inter e Bologna e dopo la sfida al Dall’Ara Di Francesco viene esonerato e arriva il croato Tudor. La storia si ripete l’anno successivo. Altro divorzio e l’ingaggio del promettente Gabriele Cioffi reduce da una seconda parte di annata importante con l’Udinese.
Il rapporto si interrompe dopo nove giornate con ruolino di marcia che parla di una vittoria, due pareggi e sei sconfitte, fatale l’ultima a Salerno. Nel recente passato, dunque, la società ha messo mano relativamente presto a scelte tecniche che non l’hanno convinta.
All’epoca non c’era Sean Sogliano ma il presidente Setti ha spesso agito di testa in sua in queste scelte. Ora, invece, silenzio assoluto. Baroni non è in discussione, una piacevole novità che stride, tuttavia, con i comportamenti precedenti. Ci sono, poi, un altro paio di questioni in cui la società è stata palesemente assente. Vicenda trasferta vietata ai tifosi contro la Juventus. Una decisione cervellotica con biglietto prima venduti e, poi, rimborsati. Polverone mediatico che ha visto completamente assente il club scaligero. Nessuna nota ufficiale, silenzio assordante. Lo stesso, volendo, si può dire del clamore suscitato per il match con il Napoli anticipato, purtroppo, da gravi disordini. Ma una partita considerata a rischio può essere giocata il giorno in cui a Verona si svolge il più grande mercato cittadino all’aperto? Magari la società avrebbe potuto segnalare agli organi preposti alla sicurezza questa situazione ma nulla è pervenuto nè prima nè dopo da viale Olanda. E allora il sospetto è forte. In questo momento il pensiero, in primis del presidente Setti, è, probabilmente, tutto rivolto alla vendita della società.
Si vocifera da tempo dell’interessamento del fondo americano, del ruolo da protagonista che ha in questa vicenda l’ex direttore sportivo Marroccu e dell’incarico che lo stesso Setti potrebbe svolgere nel nuovo organigramma societario. Va dato atto al plenipotenziario gialloblù che non è uomo da conferenze stampe, da dichiarazioni ad effetto. Setti non è presidente da proclami. Ma il silenzio di questa annata è totale, sia sugli aspetti di campo che su quelli extracalcistici. Un sospetto, solo un sospetto. Ma che, sotto traccia, si stia ultimando la cessione dell’Hellas Verona?
Mauro Baroncini