“L’Europa? Le prossime elezioni europee di primavera 2024 sono fondamentali perché si deve decidere tra due visioni: l’Europa delle Nazioni per cui ognuno sta per conto suo, oppure creare gli Stati Uniti d’Europa o qualcosa di simile. Dipende dalla volontà politica, ci sono cose che sembrano impossibili ma poi si riescono a fare. Vediamo cosa accade alle prossime elezioni europee”.
Parole di Carlo Cottarelli, già commissario straordinario per la spesa pubblica e direttore esecutivo del Fondo monetario internazionale e condivise da Elsa Fornero, già ministra del lavoro e docente di Economia politica. I due economisti sono intervenuti al convegno promosso da +Europa insieme con Benedetto Della Vedova, già sottosegretario agli Esteri e deputato di +Europa.
Al teatro Santissima Trinità ci si è confrontati sulle sfide per la politica e l’economia perché le sfide che l’Italia deve affrontare richiedono visione politica ed economica, oltre a un forte senso di responsabilità. Il nostro Paese sarà in grado non solo di rimanere agganciati ma anche di essere realmente protagonisti in Europa per realizzare i necessari cambiamenti in tema di riforme, diritti e politiche comuni? L’Unione Europea sarà capace di superare criticità, pregiudizi diffusi più o meno ad arte e sogni in parte disattesi per essere il baricentro di scelte strategiche e di indirizzo per i 27 Stati e oltre 448 milioni di abitanti che rappresenta?
L’attuale periodo storico mostra, ancora una volta, come il fronte economico e politico siano estremamente interconnessi per realizzare gli obiettivi della nostra sopravvivenza sullo scacchiere globale: crescita economica, una società più equilibrata in modo da redistribuire le risorse combattendo povertà e disuguaglianze, riduzione del debito pubblico senza più infierire sulle future generazioni, capacità di gestire fenomeni come immigrazione e cambiamenti climatici superando le logiche del consenso elettorale. Non da ultimo, la UE dovrà essere sempre più paladina dei diritti e delle libertà conquistate dalle liberaldemocrazie, attualmente sotto attacco da autocrazie e dittature.
Il fatto che la Ue non è ancora l’Europa è dimostrato in queste settimane: in politica estera ognuno si muove per conto proprio, sottolinea Cottarelli.
Per Fornero è evidente la irrilevanza della Ue nel contesto internazionale di guerra che si sta scatenando in Medio oriente. Per questo si deve superare la logica di una Unione europea circoscritta a un Club di nazioni e lavorare per gli Stati Uniti d’Europa.
E i recenti risultati del voto in Polonia dove ha vinto la coalizione pro Europa e in Spagna dove è stata sconfitta la formazione nazionalista di Vox per la quale la Meloni si era spesa con un comizio, “sono segnali incoraggianti che fanno ben sperare. Ora l’Ungheria di Orban è più isolata, dovremo essere capaci anche in Italia di fare altrettanto”, hanno detto Cottarelli, Fornero e Della Vedova.
Della Vedova poi, già sottosegretario agli Esteri, presente con i dirigenti di +Europa Anna Lisa Nalin e Lorenzo Dalai, è uno dei sostenitori della necessità di una politica estera comune dell’Unione europea per far sì che l’Europa abbia voce in capitolo soprattutto nello scacchiere Mediterraneo. «L’attacco di Hamas è un attacco terroristico su scala di guerra, che non ha alcuna giustificazione, visto che Hamas non ha a cuore la causa dei palestinesi. Non esiste, ora, un’alternativa se non stare accanto a Israele contro il terrorismo nichilista che vuole colpire Israele e tutto l’Occidente”.
Cottarelli e Fornero bocciano i conti: “Declino e precarietà”
I due economisti valutano la manovra del Governo Meloni: “Misure temporanee che aumentano l’incertezza e il debito si scarica sui giovani”
I conti del nostro Paese non sono messi bene, “la legge di bilancio è caratterizzata dalla precarietà, sono tutti provvedimenti temporanei, perché sono finanziati in deficit e quindi valgono un anno. Non c’è un superamento della riforma Fornero sulle pensioni e gli stanziamenti per la sanità sono più bassi di quelli che consentirebbero di mantenere invariato il potere di acquisto del servizio sanitario nazionale in presenza dell’inflazione. E’ precarietà anche per i servizi pubblici”. Il giudizio drastico di Cottarelli sulla manovra è condiviso da Elsa Fornero per la quale “questa manovra rafforza il declino italiano, perché la produttività rimane stagnante e non c’è nulla che consenta di aumentarla; si dà un po’ di benessere mettendo in tasca cento euro a una parte di italiani facendo ricorso al deficit, quindi lasciando ai nostri figli ancora più debito”.
Tuttavia per i due economisti è difficile che dall’Unione europea arrivino giudizi troppo negativi o stroncature in un momento così’ delicato per le prossime elezioni europee. Anzi la Fornero vede la forza politica del premier Meloni che si sta spostando dalla destra estrema avvicinandosi anche a posizioni della maggioranza Ursula. “Vedremo…”. A quel punto resterebbe solo la Lega a livello europeo isolata con i sovranisti visto che Forza Italia fa già parte del Ppe.
“Mi sembra che ogni anno si facciano scelta politiche che guardano ai problemi dell’anno, come in emergenza, ma i nostri problemi sono strutturali e finché non ragioneremo in questa logica, saremo gracili. Gracilità dipende dal debito pubblico, dalla demografia declinante, dai pochi investimenti in capitale umano e sociale e strutture pubbliche. Siamo un paese con bassa produttività e quindi le risorse circolano ma non aumentano. E per questo, con una manovra in deficit, si cerca di indennizzare almeno chi c’è qui ed ora, gli altri in futuro vedremo. Non esistono risposte semplici a problemi difficili e complessi”.
Grande spazio nel dibattito è stato riservato ai problemi dei giovani, non considerati dalla politica e dal Governo in questa fase storica. “Su di loro si sta scaricando il peso del debito per regalare un po’ di benessere ad altre generazioni”, ha spiegato Fornero, che ha sottolineato come “ci siano in Italia 3 milioni di giovani che non studiano e non lavorano. Un delitto”.
E chi studia e lavora e si costruisce un percorso di vita spesso è indotto a spostarsi all’estero per avere i giusti riconoscimenti. “Dobbiamo lavorare perché il nostro Paese sia attrattivo per i giovani e siano invogliati a rimanere qui”, ha detto Della Vedova. “Gli stessi giovani hanno un’arma da giocare”, ha detto Fornero, “possono diventare decisivi e partecipare alla costruzione del loro futuro se si organizzano, se magari si impegnano in politica. Voglio ricordare che l’Università di Padova è nata 800 anni fa per iniziativa di un gruppo di giovani arrivati da Bologna. Si può fare”.
Pubblico folto e attento, molte le domande a Cottarelli, Fornero e Della Vedova.