Servizio idrico e tariffe da controllare L’efficienza del servizio nel 2021 è costata 19 milioni: quest’anno raddoppia a 38

“Un confronto interessante e, credo, inedito con un’azienda come Acque Veronesi, durante il quale abbiamo avuto modo di apprezzare la disponibilità al dialogo, anche nella ricerca di occasioni di collaborazione e opportunità per le imprese che rappresentiamo”. Così Roberto Iraci Sareri, presidente di Confartigianato Imprese Verona, ha commentato l’incontro che ha avuto luogo (martedì 6 settembre), nella sede provinciale di Confartigianato, con Roberto Mantovanelli, alla presidenza dell’azienda che gestisce il servizio idrico integrato per la quasi totalità del territorio provinciale di Verona. Un appuntamento organizzato in un momento del tutto particolare, considerata l’emergenza economica legata alle tariffe energetiche, all’inflazione, agli aumenti dei costi delle materie prime e di qualsiasi altro prodotto o servizio. Presenti all’incontro il Vicepresidente Vicario, Giandomenico Franchini, il Vicepresidente Pierluigi Zanini, e il Segretario provinciale Valeria Bosco.
“L’acqua è un bene primario e vitale – le parole di Iraci Sareri –, come abbiamo avuto modo di sperimentare nel corso di un’estate caratterizzata da quella che ha rischiato di trasformarsi in una vera crisi idrica, anziché limitarsi ad una semplice carenza. La sua gestione parte da presupposti totalmente differenti rispetto alle altre commodities, in particolare quelle energetiche, ma è pur sempre qualcosa che riteniamo fondamentale anche per le micro, piccole e medie imprese del nostro territorio, per parte delle quali i processi produttivi possono richiedere l’utilizzo dell’acqua, senza dimenticare che Acque Veronesi gestisce anche lo smaltimento, quindi i servizi fognari, di depurazione, potabilizzazione, con attenzione rivolta all’ambiente e al taglio degli sprechi”.
“Proprio per questo motivo ho ritenuto di grande valore l’incontro con la presidenza di Confartigianato Verona – le parole del presidente di Acque Veronesi –. Per noi è fondamentale che quanto facciamo venga comunicato e compreso nel modo corretto da tutti i nostri utenti, residenti e aziende. Insieme si possono studiare occasioni di collaborazione, che vadano a vantaggio di tutti”.
Confartigianato ha individuato il perimetro delle imprese manifatturiere e di quelle dei servizi alla persona “idro-esigenti” (in base all’indicatore Intensità d’uso dell’acqua di Istat) con un occhio particolare a Mpi e imprese artigiane. I numeri sono importanti. In provincia di Verona si parla di 2.224 imprese totali nei 10 settori manifatturieri ‘idro-esigenti’, delle quali 1.374 sono artigiane e impiegano 5.789 addetti. Per i servizi alla persona si aggiungono 2.776 attività del benessere e circa 150 pulitintolavanderie. Tutte attività che di fatto consumano, per uso imprenditoriale, acqua in quantità superiore ad una famiglia.
“I rincari, in particolare per quanto riguarda l’energia – ha continuato Mantovanelli – stanno colpendo anche il settore dell’idrico pubblico. Se l’anno scorso per assicurare continuità ed efficienza del servizio abbiamo speso circa 19 milioni per l’energia elettrica, quest’anno arriveremo a 38 milioni di euro. Stiamo comunque lavorando per cercare di mantenere il più possibile invariato il prezzo della tariffa, per non far pesare ulteriormente questa situazione sulle spalle di famiglie e imprese”.
Tra gli obiettivi c’è soprattutto il taglio della dispersione che nella nostra provincia arriva a circa il 36%. Un dato che è sotto la media nazionale, am che si vuole migliorare.
E’ il caso del progetto ammesso, ma non ancora finanziato (18,5 milioni di euro richiesti su un totale complessivo di 27,5), che Acque Veronesi ha presentato per la digitalizzazione della Rete ldrica. Sui dieci progetti presentati in Veneto, nove sono stati ammessi, ma nessuno è stato ancora finanziato.