A 3 mesi dalla fine dell’esercizio finanziario 2019, la verifica dell’andamento di cassa conferma gli equilibri di bilancio, che pareggia a 600.867.837 euro. Nei primi 9 mesi di quest’anno entrate e spese correnti si attestano in linea con gli importi inseriti nel bilancio previsionale 2019/2020. Invariati i livelli di tassazione per Imu (gettito previsto 2019 pari a 60.900.000), Tasi (25.700.00), Tari (44.776.526) e addizionale Irpef (32.300.000), con uguali tariffe a carico dei cittadini. Garantiti tutti i servizi previsti. Rispettata, quindi, la spesa prevista per l’anno in corso di circa 317 milioni di euro, 8 milioni in più di investimenti rispetto al 2018, dei quali: 3 milioni a favore di nuovi progetti di sostegno e aiuto sociale; 1 milione 900 mila per iniziative di sviluppo e rilancio di cultura e turismo; 1 milione e 600, per sicurezza territorio e tutela ordine pubblico. In linea anche le entrate derivanti dalla imposta di soggiorno il cui ammontare è di 4 milioni e mezzo, importo che deve tener conto di due variabili: l’aumento del turismo e la diminuzione dell’evasione grazie anche ai controlli. L’imposta è stata istituita nel 2012 per ‘mantenere e migliorare il patrimonio e il decoro urbano e i servizi’, ed è stata ritoccata nel 2019 per allinearla a quelle delle città di dimensioni simili a Verona. È pagata dai turisti ma va a vantaggio di tutta la città, in quanto permette di garantire e ottimizzare servizi e interventi, in primis utilizzati dai residenti. È stato possibile, ad esempio, attribuire una quota parte di 300 mila euro per azioni di indirizzo delle categorie maggiormente rappresentative, il che ha anche permesso di installare le scenografie areniane in città. L’iniziativa ha riscosso un grande successo ed è stata prorogata fino a Natale. Anche per quanto riguarda il personale, le spese correnti sono in linea con quanto previsto a inizio anno e con quelle del 2018, attestandosi sui 79,5 milioni di euro. Nel previsionale di quest’anno, infatti, risultano inseriti 86 milioni ma perché le nuove normative prevedono l’istituzione di un fondo pluriennale vincolato che per Verona ammonta a 6 milioni di euro. Di fatto una spesa che resta costante, nonostante i pensionamenti. Ad oggi sono 2.400 i dipendenti comunali in servizio, dei quali 310 hanno dai 55 ai 57 anni, 209 dai 58 ai 59 anni e 327 più di 60 anni. A fare il punto della situazione economica, questa mattina in sala Arazzi, il sindaco Federico Sboarina e l’assessore al Bilancio Francesca Toffali. “Come confermano i dati, non ci sono stati aumenti di nessun genere – ha spiegato il sindaco – e vengono rispettati gli equilibri di bilancio. Sono stati forniti gli stessi servizi, senza introdurre nessuna nuova tassa a carico dei cittadini. Se la sentenza del 4 ottobre 2018, che lo scorso anno ci ha permesso di sbloccare 17 milioni di spesa in conto capitale, fosse applicata in maniera estensiva, potremmo utilizzare l’avanzo di bilancio anche per le spese correnti e quindi aumentare gli interventi a favore dei cittadini. Per quanto riguarda la tassa di soggiorno, ricordo che viene pagata dai milioni di turisti che ogni anno arrivano a Verona e che permette di migliorare tutti quei servizi di cui fruiscono in primis i veronesi”.