“Il test sierologico è il più adeguato per capire come siamo messi. Fare un test a campione sulla popolazione sarebbe anche semplice, bisognerebbe capire se in Lombardia abbiamo il 60% di positivi e in Calabia il 10%. Si potrebbe dire che la Lombardia possa pensare ad una ripartenza, mentre la Calabria debba aspettare ancora un po’. L’immunità di gregge è il fenomeno che si contrappone al picco”. Sono le parole della virologa Ilaria Capua a Di Martedì.
“Non sappiamo come si comporta dal punto di vista dell’immunità gregge, perché non abbiamo percezione quanto sia diffusa. Ci vuole la bacchetta magica per saperlo. Il virus non mi sembra più aggressivo, ma in Lombardia c’è una situazione particolare che va compresa, a Madrid c’è una situazione grave, come a New York. Ad oggi non abbiamo elementi per dire che il virus sia mutato”, aggiunge.
“La malattia può manifestarsi con una grande variabilità di sintomi. Molti casi sono asintomatici. Vi sono persone che sviluppano problemi respiratori di media gravità e alcune che sviluppano una forma grave”, ricorda, prima di soffermarsi sui casi che hanno coinvolto soggetti giovani. “Sono forme atipiche. Vi sono delle situazioni nelle quali alcuni soggetti reagiscono in maniera diversa”, afferma.
Capitolo letalià: “E’ difficile parlare di numeri, sembra quasi essere pochi rispettosi nei confronti della sofferenza che questa malattia porta. Il numero di morti sugli infetti, se si considera che una larga parte delle persone è asintomatica, il dato va ridimensionato. Il numero di persone infette è molto più alto, ma questo non toglie nulla alla tragedia che stiamo vivendo”.