Serve un patto sociale per il lavoro. Ugl spiega perché non ha aderito allo sciopero di Cgil e Uil Pietropoli: “Questa contrapposizione ideologica non giova all’azione sindacale”

L’Ugl Verona si allinea alla decisione della Confederazione Generale Ugl di non aderire allo sciopero generale del 29 novembre, indetto da Cgil e Uil contro la Legge di Bilancio 2025. Il Segretario Provinciale Alberto Pietropoli, ha ribadito la scelta di proseguire il dialogo con il Governo come unica via efficace per tutelare i lavoratori. Il segretario ha dichiarato che “la contrapposizione ideologica e l’incitamento alla rivolta sociale non giovano all’azione sindacale. Dividono il Paese e danneggiano i lavoratori, rischiando di penalizzare anche la nostra provincia. Serve responsabilità: “L’Ugl Verona, sostiene un’unità sindacale basata su contenuti e proposte concrete, non su demagogia e strumentalizzazioni”. Pietropoli si è poi soffermato sull’importanza di un Patto sociale per il lavoro che valorizzi il ruolo dei lavoratori nelle imprese, in linea con l’articolo 46 della Costituzione. “Pur chiedendo alcune modifiche alla manovra – ha aggiunto – apprezziamo l’apertura al dialogo dimostrata dal Governo. Non abbiamo aderito allo sciopero, perché crediamo che il confronto sia la strada migliore per ottenere risultati concreti”. La segreteria scaligera, evidenzia che la finanziaria 2025 affronta molte proposte avanzate dalla Segreteria Generale Ugl, come il taglio del cuneo fiscale per favorire i lavoratori e il ceto medio e gli aiuti alle famiglie con figli perno della nostra società. La finanziaria accoglie le nostre proposte per una reale ripresa, dal punto di vista di contrasto alla crisi demografica e la denatalità, piaga sociale del Paese sottovalutata dai precedenti governi. Confermiamo la nostra posizione: “Un impegno per un sindacato costruttivo, al servizio dei lavoratori e del Paese”.