C’è anche la faccia amica di Lorenzo Squizzi, nella nuova Clivense che sabato inzierà il campionato di Terza categoria. “Con Sergio (Pellissier, ndr) c’è da sempre un rapporto di amicizia. È stata la prima persona che ho conosciuto quando sono arrivato al Chievo e da quel giorno il rapporto si è sempre più cementato. Quando ha deciso di dar vita alla nuova società in virtù dell’amicizia e della stima reciproca che ci lega mi ha chiesto una mano e io ho detto sì”.
Un sorriso dopo l’epilogo della gestione Campedelli. Si sarebbe mai aspettato un finale simile?
“Credo che nessuno se lo potesse aspettare. Senza entrare nel merito della situazione, poiché riguardano dinamiche ben lontane da me, posso solo dire che c’è grande dispiacere che tutto sia svanito. Ho passato quasi vent’anni al Chievo e oggi di quelle pagine di storia non c’è più niente. Un pensiero va anche a tutte le persone che hanno lavorato per il club e che adesso sono in attesa di un futuro. Posso solo augurare che il nuovo capitolo che sta iniziando sia felice come quello precedente”.
C’è stato modo di sentirsi col presidente Campdelli?
“Solo una telefonata ma legata al rapporto umano che ci ha sempre legato. Per il resto non c’è stato modo di confrontarci, anche perché rispetto i momenti delle persone e credo che avesse altre priorità”.
Al di là del progetto Clivense FC quali sono le sue prospettive per il futuro?
“Sto sfruttando questo momento per mettere in pratica ciò che non sono riuscito a fare prima, ovvero lavorare con i giovani del territorio di Verona per contribuire alla loro crescita. Ovviamente, però, spero che arrivi presto una chiamata per riprendere a fare quello che è il mio lavoro”.
Un’occhiata ai portieri emergenti ?
“Mi piace molto Marco Carnesecchi di proprietà dell’Atalanta, ma oggi in prestito alla Cremonese. Secondo me, col giusto percorso e senza bruciare le tappe, ha tutte le carte in regola per fare una carriera importante’’.