Sequestrato il “kit del truffatore” Gli “strumenti” erano contenuti in due grandi sacchi. Sei interventi negli ultimi 10 giorni

Grazie alla segnalazione di un cittadino, le Volanti della Polizia di Stato hanno sequestrato due grandi sacchi di strumenti che rappresentano un vero e proprio “kit del truffatore agli anziani”.
L’odioso fenomeno delle truffe alle persone anziane si sta palesando in maniera preoccupante sul territorio veronese.
Numerosi sono stati, infatti, gli interventi delle Volanti, sei solo negli ultimi dieci giorni, purtroppo tardivi perché richiesti solo quando viene compresa l’avvenuta truffa.
È proprio questo, infatti, il meccanismo becero che, nella stragrande maggioranza dei casi, mette le vittime in condizione di non rendersi conto di avere a che fare con truffatori e non con benefattori, Forze dell’Ordine o erogatori di servizi.
Questo ritardo nell’acquisizione della consapevolezza della truffa ed il conseguente intervento tardivo della Polizia rende complicate le indagini per un reato gravissimo, peraltro recentemente aggravato nell’ambito delle misure di rigore adottate dal Governo.
Numerose sono le tecniche: 1) quella maggiormente utilizzata fa leva sui legami sentimentali più stretti e parte dalla chiamata di un presunto ufficiale o sottoufficiale delle Forze dell’Ordine che comunica al genitore anziano che il figlio o la figlia ha subito un incidente, chiedendo alla vittima di versare una somma di denaro per risarcire il danno a titolo di oblazione evitando l’arresto; a questa, spesso, segue una seconda chiamata di un presunto avvocato che descrive alla persona anziana le modalità di consegna dell’importo;
2) un’altra tecnica diffusa è quella messa in atto da una coppia – costituita da un uomo e una donna – che avvicinerebbe la vittima una volta rientrata presso la propria abitazione dopo aver fatto la spesa al supermercato: sovente, con la scusa di voler acquistare un immobile all’interno dello stabile e di chiedere un consiglio su come effettuare i lavori di ristrutturazione, i due truffatori riescono a convincere la persona anziana a mostrare loro la propria abitazione. A quel punto, mentre la donna la distrae visionando le varie stanze, l’uomo asporterebbe denaro e beni preziosi;
3) l’altra modalità più volte riscontrata è quella messa in atto da presunti erogatori di servizi che, con la scusa di una fuga di gas e delle possibili reazioni che potrebbero essere causate dalla presenza di oggetti e monili in oro, convincerebbero la vittima a consegnarli loro per metterli al sicuro.
Queste tecniche disvelano la presenza di organizzazioni criminali di veri e propri professionisti del condizionamento psicologico – come peraltro disvelato da una recente indagine condotta dalla Polizia di Stato, che ha individuato un’organizzazione nata in Campania – che impongono comportamenti di tutela e autotutela fondamentali sia per la prevenzione che per la repressione.
I rischi della commissione di questo becero reato sono attuali e fortemente impattanti per il futuro anche in relazione alla ormai inarrestabile diffusione dell’intelligenza artificiale che fornirà ulteriori strumenti ai truffatori e quindi maggiori esigenze di autotutela.
Evitare soprattutto conversazioni via sms facilmante manipolabili e fornire apparecchi telefonici di facile utilizzo.
Un appello anche ai vici per prendere consapevolezza della presenza di anziani nella porta accanto.