Nell’ambito dell’azione di controllo economico del territorio e di specifiche attività mirate al contenimento dei rischi derivanti dall’emergenza epidemiologica da covid-19, nei giorni scorsi, i militari della Tenenza di Peschiera del Garda, guidati da il nuovo Luogotenente Cariche Speciali Graziano Smellini, hanno effettuato un’ispezione presso un’attività commerciale operante nella zona del basso lago, dove sono stati rinvenuti e sequestrati 709 flaconi di sostanze per la pulizia delle mani, pari a complessivi 584 litri di gel, ma destinati alla vendita come prodotti anti covid-19. Sulle confezioni erano riportate in etichetta diciture non veritiere, che avrebbero potuto indurre in inganno i consumatori, riguardanti proprietà sanitizzanti, proprie di prodotti quali biocidi ovvero presidi medico chirurgici, che possono inibire la trasmissione del virus covid-19. A seguito degli accertamenti esperiti, il prodotto rinvenuto è risultato invece un semplice detergente per mani, così come attestato dalla stessa azienda produttrice nella scheda informativa dello stesso.
La differenza tra le due tipologie di prodotto è sostanziale: quello rinvenuto dai Finanzieri appartiene al mondo della cosmesi ed esplica un’azione detergente, con la funzione di sostituire acqua e sapone; i prodotti sanitizzanti, invece, svolgono una funzione disinfettante e antisettica, rientrando, dunque, tra i presidi medico chirurgici e/o biocidi. Tra l’altro, i prodotti che vantano in etichetta un’azione di disinfezione, classificabili come prodotti sanitizzanti/biocidi, posso essere posti in commercio solo dopo aver ottenuto una specifica autorizzazione da parte del Ministero della Salute che ne certifica le qualità.
Tale autorizzazione, che nel caso di specie era mancante, garantisce la sicurezza del prodotto stesso per il consumatore, nonché la sua reale efficacia sanitizzante e sanificante.
In queste circostanze, l’ipotesi di reato avanzata a carico del commerciante è quella prevista e punita dall’art. 515 del codice penale («frode nell’esercizio del commercio», punita con la reclusione fino a due anni o con la multa fino a €2.065). L’azione della Guardia di finanza in questo specifico settore di servizio ha anche lo scopo di tutelare i cittadini da pratiche commerciali scorrette e fraudolente, poste in essere da operatori che, peraltro, approfittando dello stato emergenziale in atto (derivante dalla diffusione del virus covid-19) e della difficoltà nel reperire articoli della specie, pongono in vendita prodotti privi dei prescritti requisiti ministeriali.