Sboarina: “E’ uno striscione che offende Verona”
«Sulla guerra non si deve ironizzare. Io ho visto personalmente il terrore negli occhi di donne e bambini che stiamo accogliendo, in fuga da una guerra che è solo a qualche ora di macchina da casa nostra». Così il sindaco Sboarina commenta l’episodio del Bentegodi, che vede purtroppo la nostra città sulle prima pagine di tutti i giornali.
«Gli sfottò tra le tifoserie sono sempre esistiti», continua il sindaco, «ma lo striscione esposto non ha il sapore della goliardia perché tira in ballo una tragedia su cui non si può scherzare. Tanto più a Verona, dove l’accoglienza, la solidarietà e il cuore dei veronesi sono stati grandi. Allo stesso tempo però rispedisco con decisione al mittente le solite e stucchevoli accuse rivolte a Verona”.
TRAGUARDI. “Siamo di fronte all’ennesima provocazione dai toni e contenuti inaccettabili. Il problema è sempre lo stesso: una piccola, ma rumorosissima parte della città si sente libera di dire e fare qualsiasi cosa, nascondendosi dietro la goliardia e la certezza che la copertura politica non tarderà ad arrivare con i soliti pretesti. Giustificazioni inaccettabili almeno quanto il messaggio dello striscione, in un momento in cui, fra l’altro, lo sport potrebbe davvero rappresentare un simbolo di pace. Questo caso farà eccezione? Speriamo di sì e per questo attendiamo la condanna del gesto da parte dell’Amministrazione comunale. Voler bene a Verona significa anche difenderla da chi vuole metterla in cattiva luce.
Questo il commenti di Tommaso Ferrari, consigliere comunale e Pietro Trincanato, presidente di Traguardi
MICHELE BERTUCCO. . “Non esistono parole per commentare l’imbecillità dello striscione esposto al Bentegodi da pseudo tifosi dell’Hellas contro la città di Napoli. Augurare il bombardamento di una città non può essere considerata goliardia ma solo stupidità. Spero che le indagini, già in corso, riescano ad individuare gli autori di questo gesto, che ancora una volta getta discredito su Verona. Attendo la condanna da parte del sindaco a nome di tutta la città e non le solite dichiarazioni di circostanza e di giustificazione. Di fronte ad una guerra che sta portando morte e distruzione in Ucraina e con milioni di profughi dobbiamo lavorare insieme per fermarla e non lasciare spazio agli imbecilli”, il commento di Michele Bertucco, consigliere di Verona e Sinistra in Comune.
Luca Zaia: “Vergogna, ma Verona non è questa”
“E’ indegno e non c’entra nulla col tifo o col calcio lo striscione di sedicenti tifosi veronesi apparso poco prima della partita Hellas Verona-Napoli. C’è da vergognarsi a lanciare simili messaggi, altro che goliardia. Però la città di Verona non è quello striscione, anzi…”.
Così il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha commentato quello che è accaduto prima dell’incontro tra le due squadre allo stadio Bentegodi, quando è apparso uno striscione che, riferendosi al conflitto in Ucraina, indicava le coordinate di Napoli per i bombardamenti.
“Verona e i veronesi sono invece sempre simbolo di accoglienza e solidarietà, basti pensare che in questi giorni le associazioni, le istituzioni locali, le famiglie o le autorità sanitarie stanno facendo il massimo per ospitare, aiutare e curare chi scappa da questa folle guerra. Quello striscione – conclude il presidente Zaia – non si può vedere, ma ripeto: Verona non è quello striscione”.
ITALIA VIVA. “Lo striscione comparso allo stadio che incita Russia ed Ucraina a bombardare Napoli è assurdo, demenziale, talmente tanto da essere ridicolo. Verona non si merita questi pseudo tifosi. La maggioranza dello stadio non è così. Però non si può nemmeno passare come una caduta di buon senso o una goliardata eccessiva. E’ un fatto gravissimo. E’ stato pensato, prodotto, stampato ed esposto. E’ certamente opportuno che la società prenda le distanze e consideri le azioni più adatte ad isolare definitivamente queste persone che giocano con la violenza dimostrando di non sapere il significato di sport”.
La senatrice di IV Daniela Sbrollini, responsabile nazionale Cultura e Sport, e la coordinatrice veronese di IV Valeria Pernice non nascondono l’indignazione.
“Verona è una meravigliosa città, la sua squadra di calcio sta dando esempio di bel gioco. Non si può rovinare tutto per causa di alcuni imbecilli. Ridurre tutto a poco o niente però è sbagliato. Servono provvedimenti e prese di posizioni chiare e nette, da parte di chi rappresenta la tifoseria, di chi rappresenta la società calcistica e da chi rappresenta la città. Sboarina non trova ancora una volta il coraggio di prendere una posizione e si fa dettare la linea dal suo partito Nazionale che chiede la retrocessione in B. Viceversa occorre che gli autori dello striscione paghino in prima persona con la Daspo perpetua”.
“Non è più tifo, questo è estremismo”
«Hellas Verona FC si fa portavoce, oggi come sempre, di un messaggio di pace, condannando qualsiasi atto, gesto ed esternazione che possano generare – in qualsiasi forma e misura – incitamento all’odio, alla violenza e alla discriminazione». Questa la nota diffusa già nel pomeriggio di ieri dalla società gialloblù. Molti i commenti arrivati da autorevoli personaggi del mondo giornalistico, sportivo e politico. “Stavolta il calcio, la partita, la classifica viene dopo. Qualcuno – oltretutto firmandosi – ha deciso di oltrepassare un limite che ritenevamo invalicabile, quello del male assoluto. Per cui penso che la cosa non possa essere risolta con la classica parentesi di web-indignazione o con una multa del giudice sportivo. (…) Non si tratta più di tifo, ma di estremismo. E l’estremismo non sollecita la risata, anche la più idiota. È benzina sul fuoco della violenza. È violenza chiamata, cercata” scrive Ivan Zazzaroni, nel suo durissimo commento sul Corriere dello Sport-Stadio..
“La presa di distanza del Verona è stata tanto opportuna quanto debole poiché generica. Nessun riferimento allo striscione e a chi se l’è attribuito. Conosco il presidente Maurizio Setti da molti anni, lo considero un amico, ma conosco anche il nostro calcio, le relazioni spesso non volute, subite, che lo complicano e lo insudiciano: so che è un mondo governato dalla paura e la paura è la camera oscura dove si sviluppa il negativo”, conclude Zazzaroni.
“Un messaggio ripugnante. Lo striscione contro Napoli e i napoletani esposto da tifosi, o presunti tali, dell’Hellas Verona è grave e va condannato da tutti, senza distinguo e senza giustificazioni. Questa guerra è reale, non è finzione, non è un gioco». Lo scrive su Facebook il ministro Luigi Di Maio. «È vergognoso il gesto ed è vergognosa l’intenzione di questi pseudo tifosi. Non c’è ironia, ma solo idiozia dietro questo striscione», aggiunge il titolare della Farnesina.
Tony Damascelli (Il Giornale): “I bombardamenti e la bomba”
“La vergogna di Verona”. Sulle pagine de Il Giornale, Tony Damascelli commenta l’ultima giornata, a partire dallo “striscione deficiente degli ultras veronesi che ha illustrato le coordinate di Napoli ai missili russi”. Il giornalista ricorda un aneddoto del passato: “Marzo è un mese che ispira i tifosi dell’Hellas. Nel 1977, durante Verona-Juventus, i raccattapalle si accorsero di un ordigno a bordo campo, era una bomba a mano lanciata dalle gradinate. Dalle bombe ai bombardamenti, un grande salto in avanti della follia”. L’episodio si riferisce appunto a un prepartita di Verona-Juve.La bomba rimase nascosta sotto il saccone della pedana del salto in alto e venne rimossa soltanto al termine della gara, per evitare conseguenze e attimi di paura tra la folla.