Dopo Valentino Perdonà se ne è andato anche Giuseppe Riccardo Ceni. Un altro cavallo di “razza” della politica veronese che noi tutti dovremmo ricordare e ringraziare. Fu assessore, parlamentare e Presidente della fiera. Poi fu anche tante altre cose per la nostra città. Fu lui che rese pedonabile Piazza Brà e Via Roma e sviluppò infinite imprese solidali e sociali. Non si fermò mai neppure nel periodo durante la sua lunga malattia. “Riccardino” è stato oltre che un grandissimo amico, l’uomo che ha aperto le porte di Verona al mondo attraverso la presidenza dell’ente Fiera, grazie a lui e alla sua squadra ne sviluppò iniziative, collegate come la Marmomacchine. Riccardo Ceni era persona leale concreta che metteva grande passione in ogni cosa in cui credeva, uomo diretto, a volte provocatore. Di profonda fede religiosa, non mollava nulla e andava fino in fondo a tutto ciò in cui credeva. Già in età avanzata ricordo la sua iperattività quando divenne presidente dell’associazione dei veronesi nel mondo e non posso non evidenziare e scrivere non senza una certa emozione che diede un impulso epocale alla solidarietà a Verona. Il suo esempio, la sua ironia, le sue allegre risate erano piene di sentimenti. Mi mancheranno molto.