“Tosi parla di emolumenti, poltrone ben remunerate, incarichi, careghe nelle aziende pubbliche? Forse scherza, oppure ha la memoria molto corta. “Grazie” a lui infatti, pochi anni fa Verona finì all’attenzione di tutti i media nazionali per lo scandalo degli stipendi d’oro percepiti da numerosi direttori generali delle partecipate durante il suo mandato. Una figuraccia che fece della nostra città un esempio di cattiva amministrazione, proprio mentre lui era sindaco, e che costò la prima pagina di diversi quotidiani nazionali e ampi servizi su tg RAI e Mediaset. Per fortuna quei tempi sono passati e le cifre faraoniche percepite dai suoi manager sono un lontano ricordo”.
I Consiglieri comunali di Verona Domani Paolo Rossi e Massimo Paci commentano così le dichiarazioni dell’ex sindaco Flavio Tosi che nei giorni scorsi aveva accusato Agsm-Aim su presunti emolumenti particolarmente elevati percepiti dai vertici della multiutility.
“Stipendi d’oro, costi altissimi, direttori con stipendi superiori al Presidente della Repubblica, bonus e premi da centinaia di migliaia di euro l’anno ad ex dg e presidenti, molto spesso non laureati, di Amia, Acque Veronesi, Amt, Solori, Agsm, tutti scelti personalmente dall’ex sindaco. Una vera e propria vergogna, alla faccia della collettività e delle fasce più deboli – commentano Paci e Rossi – Tosi abbia almeno la decenza di non rivangare quella triste pagina di Verona. Fece clamore il caso di un paio di manager di aziende pubbliche che percepivano 250 mila euro l’anno, senza dimenticare i faraonici stipendi del super ex direttore generale di Agsm, Giampiero Cigolini, da sempre spalla destra di Tosi in materia di aziende partecipate. Come Verona Domani ci siamo sempre battuti contro sprechi, ingiustizie e sperpero del denaro pubblico – concludono i consiglieri – Continueremo a farlo, gli stipendi dell’era Tosi non sono più tollerabili e non torneranno”.