Ci hanno rubato i sogni, e il Natale non c’entra. Li hanno rubati ai bambini, ai ragazzi, agli adulti. Leggi discutibili, in alcuni casi scriteriate, prive di ogni fondamento scientifico, ci hanno tolto il profumo delle scarpe ingrassate la sera prima della partita. Il rito del borsone, l’attesa, l’adrenalina, la voglia di spaccare il mondo. Ci hanno strappato la competizione, lo sport palestra di vita è stato demonizzato, ridotto a un incubatore di virus. Mens sana in corpore sano, un corno. Oggi la mente è colma di paura e incertezza. Le vendite di antidepressivi sono schizzate alle stelle. Il corpo sano, libero perfino dall’insidioso Covid, è privilegio per pochi. Ai piccoli viene detto che è più salutare ingrassare sul divano di casa ingollando merendine che correre dietro a un pallone, come se l’obesità infantile non fosse una piaga grave quanto il Covid. Ai grandi viene vietato il più salubre dei riti, la partitella coi colleghi, gli amici di una vita. Decine di migliaia di associazioni sportive di tutto il Paese stanno andando in malora: vivono di iscrizioni e piccole sponsorizzazioni, ed entrambe sono andate in fumo. E che la stragrande maggioranza delle società si fosse gi ampiamente attrezzata per rispettare scrupolosamente le norme anti-Covid, sostenendo ingenti spese, non importa: le parole d’ordine sono “vietare e “punire”. Niente più tornei amatoriali, i campetti degli oratori sono sbarrati. E’ vita questa? E’ così che si tutela la salute pubblica? Si sono materializzati i peggiori incubi dai tempi della guerra, mostri che erano lontani anni luce dalle nostre menti. Li leggevamo nei libri di Orwell e ci sembrava fantascienza. Lo era. Oggi la normalità. Tale epoca lascerà danni fisici e psicologici enormi. La tensione sociale è alle stelle. I rapporti umani, anche quelli a distanza, si fanno sempre più complicati. Quando ricomincerà lo sport non lo sa nemmeno chi un mese fa ci diceva che i divieti erano necessari per passare un sereno Natale. Gli stessi che hanno stipato i bus alla riapertura delle scuole, dove i banchi a rotelle sono arrivati a classi già chiuse. Forse lo sport ricomincerà a febbraio, chissà. Intanto la testa e il fisico sprofondano. Ai bambini viene fatto credere che sia questa la normalità. Ai grandi viene imposta con l’arma delle multe e delle denunce. Sogniamo i gol, la palla che entra nel canestro, al di l della rete. Il profumo umido e penetrante della meta. Sogniamo di riavere le nostre vite. red.