La provincia di Verona ha varato un piano strategico per la messa in sicurezza delle scuole di città e provincia, stanziando infatti 10 milioni per i prossimi tre anni. Fondi cospicui recuperati vendendo le quote detenute nell’Autostrada Brescia-Padova e in Atv. Soldi comunque fondamentali per intervenire nell’edilizia scolastica, settore strategico per la sicurezza. Inoltre verrà aumentato il plafond da frazionare ai presidi degli istituti. Da 250 mila euro passerà a 350 mila. Parlando di studenti, si registra un calo di iscrizioni nelle 1.524 classi delle scuole di Verona e provincia. Nell’anno 2017/2018 gli alunni saranno di poco inferiori ai 37 mila, con una diminuzione di 146 unità. Questo non risolve la questione legata alla necessaria riorganizzazione delle scuole. Molte in preoccupante sovrannumero, altre sottodimensionate. L’idea, come suggerito da l dirigente scolastico, il professor Stefano Quaglia è di creare in città dei poli scolastici, che diventino dei poli territoriali. Non scuole fuori dalla città, ma istituti dove i trasporti siano presenti, garantiti e sicuri. La commissione scolastica ha evidenziato un problema legato alla carenza di corpo docente e ha anche affrontato le tante criticità che toccano i nostri alunni: dal bullismo al fenomeno blue whale, del quale tanto si è parlato in questi mesi. Regione Veneto e ufficio scolastico regionale hanno siglato un protocollo ad hoc chiamato “Salute in tutte le politiche”.