“La scuola doveva essere la prima a riaprire: in questo periodo andavano prese tutte le misure necessarie affinché si potesse ripartire in piena sicurezza.
Invece non è andata così, anche perché si è preferito non intervenire due mesi fa con maggiori restrizioni, sprecando tempo prezioso. Sono d’accordo col ministro Boccia: chi ha deciso come il Veneto, di tenerle chiuse fino al 31 gennaio, abbia la decenza di non aprire gli impianti di sci. È inaccettabile che la Regione abbia frenato sulle limitazioni di qualsiasi attività economica, ma sia stata velocissima nello stoppare la didattica in presenza.
Gli studenti non sono figli di un Dio minore, un anno perso che non gli risarcirà nessuno”.
È quanto afferma la consigliera regionale del Partito Democratico Anna Maria Bigon: “Nelle scorse settimane abbiamo visto vie dello shopping prese d’assalto, assembramenti ovunque con rischio evidente di contagio, ma per troppo tempo non si è andati oltre gli appelli al rispetto delle regole e alle paternali in conferenza stampa per chi trasgrediva, salvo intervenire con un’ordinanza solo il 20 dicembre. Stiamo assistendo a dei veri paradossi, ad esempio le biblioteche civiche chiuse anche in zona gialla, così come quelle universitarie, quando funzionano con prenotazioni online in completa sicurezza”.
“Se, oggi, con i contagi attuali era difficile agire diversamente – ribadisce Bigon – un quadro del genere poteva e doveva essere evitato con restrizioni anche impopolari, invece di nascondersi dietro l’alto numero di tamponi fatti in Veneto. La scuola è un ambiente sicuro, numeri alla mano e gli studenti hanno il diritto di rientrare quanto prima in classe, dove mancano da troppo tempo. Gli adolescenti stanno perdendo il periodo più importante per la loro crescita; i nostri ragazzi valgono e non si meritano un trattamento del genere, il pericolo è che ci sia un boom della dispersione scolastica. Per questo rinnoviamo la proposta di vaccinare, dopo operatori sanitari e anziani a rischio, i ragazzi delle superiori insieme a insegnanti e personale così da garantire, dopo quasi un anno, la regolarità didattica”, continua la consigliera dem che sollecita anche un intervento per le primarie e secondarie di primo grado.
“Con le nuove regole basterà un positivo per lasciare a casa l’intera classe: occorre organizzarsi subito per un efficace tracciamento con i tamponi: non si aspettino settimane prima di intervenire”.