Scuola digitale in ospedale: salvezza Con altri 22 ragazzi ha partecipato al progetto avviato dalla Fondazione San Zeno

L’emozione di raggiungere un traguardo difficile quando la vita è in salita non ha pari. È quella che prova una ragazza ricoverata all’ospedale Santa Giuliana, centro di riferimento regionale per la cura e la riabilitazione dei ragazzi con problemi psichiatrici in età adolescenziale. Nonostante i mesi trascorsi nella struttura sulle Torricelle, la diciannovenne è riuscita a conseguire il diploma di maturità liceale con un’ottima valutazione, affrontando l’esame finale con una diretta online di un’ora. Come lei è arrivato a superare gli esami di terza media anche un ragazzino.
Questa vittoria è il frutto dell’iniziativa della “Scuola digitale in ospedale” avviata a gennaio con il sostegno della Fondazione San Zeno. Non una semplice didattica a distanza. Il progetto ha permesso ai ragazzi di collegarsi con la loro classe e con i loro insegnanti senza perdere giorni di scuola né il contatto con professori e coetanei e con il mondo cui dovranno ritornare una volta guariti. Per ciascuno di loro è stato costruito un programma di studio individuale affiancati da un tutor della struttura, lo psicologo Amedeo Ferroni.
Hanno frequentato la Scuola digitale 22 tra ragazzi e ragazze iscritti a istituti di Veneto, Piemonte e Lombardia. E con l’ausilio degli insegnanti preparati dalla cooperativa Si-Fa, undici studenti sono stati affiancati nelle lezioni individuali per un lavoro personalizzato complessivo di circa 40 ore.
«Quando sono arrivata qui non pensavo di potercela fare: avevo voti alti e l’ultimo triennio era andato bene, ma ero negativa e volevo rinunciare a questa opportunità», Anche i genitori hanno ringraziato l’ospedale per l’occasione offerta: «Siamo molto contenti del risultato e vi ringraziamo ancora del supporto dato a nostra figlia».
Il progetto, che durerà 36 mesi, è nato per rispondere a un bisogno essenziale degli ospiti adolescenti residenti nella struttura: la scuola. Nel corso dei primi mesi di scuola digitale la richiesta di usufruirne è andata crescendo. Gli incontri con gli insegnanti della cooperativa, inoltre, hanno rappresentato per i ragazzi un momento formativo in cui hanno potuto affrontare le materie per ciascuno più difficoltose. «Il successo del progetto», spiega Ferroni, «è largamente dovuto all’aver presentato la formazione non solo come calco della didattica scolastica, ma anche sotto altre formule capaci di suscitare l’interesse di tutti gli ospiti.
«Sono risultati sorprendenti», aggiunge lo psicologo Amedeo Bezzetto, referente dell’Area Riabilitativa adolescenti di Santa Giuliana. «La scuola diventa uno strumento motivazionale, capace di accompagnare la richiesta del supporto psichiatrico, e si mostra un elemento principe nel percorso di riabilitazione. Si tratta di ragazzi a rischio di dispersione scolastica, ma con questo progetto nessuno rimane indietro. Recuperare l’investimento sulla scuola diventa uno sprone per il recupero della salute oltre che per il loro benessere. Si attua una mutualità tra cura e studio per la ripresa evolutiva di queste fragili adolescenze».