Rosanna Franceschini è una donna piena di vitalità, apprezzata scrittrice e pittrice per passione, oltre che interessante poetessa per vocazione.
Oggi vive a Pastrengo e dopo aver pubblicato ben 13 libri, superato un primo traumatico periodo di vita, conseguenza della diagnosi sulla sua improvvisa malattia, oggi è finalmente tornata al suo primordiale amore della scrittura, raccontando la sua esperienza personale con il Parkinson vascolare, concentrandosi su alcuni aspetti psicologici che la malattia ha accentuato, soprattutto sotto l’aspetto affettivo.
Ma proviamo a conoscere meglio Rosanna attraverso le sue stesse parole.
«Mi chiamo Rosanna Franceschini e sono nata a Bussolengo nel 1960. Fin da bambina, per quanto timida e introversa, ho sempre disposto di una spiccata predisposizione per la poesia. Sono stata sposata e da quell’unione è nata mia figlia, ma quanto è venuta a mancare mia madre, evento per me traumatico, iniziai a dedicarmi alla scrittura, prima in forma biografia, e successivamente con la realizzazione di 12 libri, tra silloge poetiche, romanzi e favole per bambini. Ricordo che scrivevo ogni notte, come una cura palliativa al dolore della perdita. Poi è seguito un periodo di buio totale quando mi è stato diagnosticato un Parkinson vascolare, che ha distrutto sogni ed entusiasmi in pochissimo tempo. Per fortuna, l’amore per la letteratura mi ha aiutata a resistere, e dopo una lunga assenza, ho ripreso a immergermi nella scrittura, ed ecco che nasce il mio romanzo IL SOLE ALL’IMPROVVISO.»
Di cosa si tratta?
«È uno scritto biografico, dove nel buio è apparsa all’improvviso la luce, grazie ad una forte amicizia che mi ha illuminato la voglia di continuare a vivere. Il nome di questa persona, in suo rispetto, non verrà menzionato, ma mi preme sottolineare che questa presenza ha migliorato la mia malattia, aiutando il mio stato psicologico ad una lenta, ma importantissima rinascita.»
Il ricavato della vendita è devoluto all’Associazione Progetto Parkinson Peschiera
«Ho deciso di devolvere il ricavato sulla vendita del libro all’associazione Parkinson Peschiera del Garda, che ne ha anche il patrocinio, perché è una realtà importante a cui tengo moltissimo.»
Cos’è stato per lei ritrovarsi ammalata e privata dell’energia per scrivere e vivere la vita come prima della diagnosi?
«Il Parkinson è stato un colpo al cuore tremendo. La mente impazziva e tutto d’un colpo il mondo mi è crollato addosso. Ho fatto fatica ad accettare l’infermità, e solo grazie ai farmaci e la mia voglia di vivere che ho deciso di resistere e combattere.»
Quanto è importante la forza d’animo per andare avanti in casi come il suo?
«Credo che la forza d’animo sia tutto nella vita, oltre ad aver bisogno di tanta fede in Dio, unito al coraggio che spesso naufraga in mari di lacrime perché vorresti una vita totalmente diversa per te.»
Quanto l’è stata preziosa la lettura e la passione per la poesia?
«Entrambi fondamentali più di ogni farmaco. Scrivere aiuta a vivere, e sono certa che se non avessi avuto questa passione difficilmente sarei riuscita a sopravvivere.»
Perché dovremmo leggere IL SOLE ALL’IMPROVVISO?
«Perché nella sua semplicità è un messaggio forte che ho voluto trasmettere a tutti, regalando la mia esperienza personale, quando un Parkinson ti colpisce a 60 anni e ti stravolge l’esistenza, e solamente una grande forza di volontà e la spinta di un “sole all’improvviso” possono aiutarti a resistere e vedere colori anche al centro del buio più profondo.»