Il 26 giugno, nella sala Lucchi del Palazzetto Masprone – di fronte al Bentegodi – il giornalista di Repubblica Paolo Berizzi presenterà il suo libro “NazItalia”. Con lui ci saranno anche l’ex procuratore capo di Verona Guido Papalia e il giovane writer Pier Paolo Spinazzè, meglio noto come “Cibo”. L’evento sta mandando su tutte le furie il mondo della destra scaligera. Non tanto per la presentazione in sé, comunque poco gradita, quanto piuttosto per il luogo scelto dall’autore, la sala conferenza innanzi allo Stadio. Il consigliere comunale Andrea Bacciga (fa parte di “Battiti”, il movimento del sindaco Federico Sboarina), ma non solo lui, ritiene che il posto scelto da Berizzi sia un affronto alla Curva Sud, considerata estremista dalla Sinistra. Bacciga ha lanciato una petizione su “Change.org” per chiedere il trasloco della presentazione. «L’evento in zona Stadio» ha detto il consigliere che è anche vicepresidente della commissione Cultura «è stato appositamente organizzato per provocare e infastidire Verona e i veronesi». Berizzi, al quale è stata assegnata la scorta dopo l’uscita del libro in cui peraltro parla del «neofascismo da stadio» nella nostra città, è stato attaccato sui social pure da luca castellini, coordinatore veronese di Forza Nuova. «Difendere ciò che ci appartiene… A ogni costo» ha scritto su Facebook. Castellini ha esortato «i butei» a firmare la petizione lanciata da Bacciga. Sennonché il capogruppo del Pd a Palazzo Barbieri, Federico Benini, sta gridando allo scandalo. «Il quartiere Stadio è per caso appannaggio dell’estrema destra? Non me ne ero accorto in quanto residente. Si vuole limitare l’esercizio della libertà di parola in città. È possibile» ha continuato «che il sindaco non ne sappia nulla? Perché Sboarina tace? Caro sindaco» ha affondato Benini «se non sei in grado di mantenere un minimo di democrazia nella tua città fai una cosa per il bene delle istituzioni e di Verona: dimettiti». Decisi gli interventi anche del deputato Dem Alessia Rotta e di Michele Bertucco, consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune. La prima ha definito l’iniziativa di Bacciga «inammissibile ». «Verona è una città di cultura» ha affermato Rotta «e non può essere rappresentata da intolleranti». Bertucco è tornato a chiedere a Sboarina di prendere le distanze: «Una parte della de – stra ve ronese non ha ancora assimilato i meccanismi basilari della democrazia». In linea il pensiero di Tommaso Ferrari, capogruppo in municipio di “Verona Civica”: “Sboarina quasi strizza l’occhio all’altra parte”. E all’evento manca ancora una settimana…