Fiato sospeso fino all’ultimo per la sfilata dei carri di Carnevale di venerdì prossimo: in queste ore l’assessorato alla Cultura del Comune è al lavoro con il Comitato del Bacanal che organizza la manifestazione per venire a capo di tutti i permessi e i documenti necessari per il regolare svolgimento del corteo dei carri.
La questione era emersa ieri nel corso del Comitato per l’ordine e la sicurezza che si era svolto in Prefettura. E ieri sera da Palazzo Barbieri arrivava un duro comunicato: “Ad una disamina della documentazione richiesta per le autorizzazioni inerenti l’evento che vedrà la partecipazione di migliaia di persone, risulta che il Presidente del Comitato, Valerio Corradi non abbia ancora completato la consegna delle certificazioni richieste, pertanto il Comune di Verona lo ha diffidato a trasmettere entro domani (oggi) alle 10 tutte le istanze dovute alle relative direzioni. Richiesta necessaria – specificava il Comune – affinché la sfilata possa svolgersi in totale sicurezza, evitando episodi come quelli accaduti durante l’ultimo Motor Bike Expo”. Il riferimento, inquietante, è all’incidente occorso ad uno stuntman che nel piazzale delle esibizioni era andato a finire con l’auto contro le transenne provocando contusioni ad alcuni spettatori.
Corradi da parte sua rispondeva a stretto giro che era già stato tutto consegnato al Comune e che nessuno gli aveva fatto osservazioni e anzi c’è chi sottolinea che nel comitato del Bacanal siedono anche il sindaco Tommasi e il vicepresidente della Provincia. Fatto sta che anche oggi gli uffici comunali erano al lavoro per garantire la regolarità della sfilata di venerdì.
Sfilata che anche quest’anno seguirà un percorso molto ridotto come nel periodo del Covid, ma questa volta la pandemia non c’entra: corso Porta Nuova, piazza Bra, via Roma, corso Castelvecchio, Largo Don Bosco, via San Zeno oratorio, Rigaste San Zeno, piazzetta Portichetti, piazza Corrubio, piazza San Zeno.
Pochi vigili e cantieri: percorso mini
Perché allora un percorso che evita di passare dal centro storico, da piazza Erbe e dalle tradizionali strade della sfilata del Venardi gnocolar anche se la pandemia ormai è solo un brutto ricordo?
I motivi sono almeno due. Il primo è di ordine viabilistico: la chiusura di Ponte Nuovo con il grande cantiere in lungadige Rubele angolo via Nizza impedirebbe un transito sicuro e agevole ai carri di Carnevale, quindi si deve trovare un’altra soluzione.
Il secondo motivo lo ha spiegato il comandante della Polizia locale Luigi Altamura: non ci sono vigili a sufficienza per far fronte a tutto, soprattutto a un corteo mascherato lungo tutta la città.
Duro l’attacco di Luca Castellini di Forza Nuova secondo il quale le tradizioni veronesi sono messe a rischio dal sindaco Tommasi. “Prima la stella, poi la vecia, ora il Carnevale.. l’amministrazione Tommasi lavora per eliminare Tradizione e Identità a Verona. Stavolta la “scusa” sono i permessi e le carte mai richieste prima che il Bacanal non avrebbe ancora regolato con il Comune per lo svolgimento della sfilata storica prevista per questo Venerdì gnocolar 2024” e quindi Tommasi “o meglio la sinistra veronese che tira i suoi fili” vorrebbe “tentare la sortita e far saltare la sfilata del carri. Inoltre -prosegue Castellini – da diversi giorni la Polizia Locale, nella persona dello “sceriffo” Altamura, ha già chiesto di non far passare dal centro storico il corteo mascherato (come già avvenuto per il post covid e nel 2023 causa lavori) perché non avrebbe abbastanza personale per gestire una sfilata che passa dal centro, alla faccia dei 120.000 euro che il Comune destina per “gestire” il Carnevale e con evidente danno commerciale per gli esercenti. Ma non riusciranno a impedire che la Tradizione prevalga sull’oscurantismo globalista di 4 progressisti improvvisati amministratori. Sarebbe rivolta popolare”.e il Questure volessero assistere una vera rivolta popolare, non hanno che da vietare la storica sfilata del Venerdì gnocolar.
Dal canto suo Alberto Bozza (Forza Italia) torna sulla sua proposta, che già aveva avanzato in campagna elettorale due anni fa, di “istituire un ufficio ad hoc delle manifestazioni, che aiuti e sostenga le associazioni negli adempimenti organizzativi e burocratici necessari alla messa in piedi di ogni evento”.