“Sceriffi? No, garanzia di sicurezza” Il sindaco Benedetti: "Gli steward contribuiscono a dare certezze ai nostri turisti"

«Sensibilizzazione, informazione e collaborazione con la polizia locale. È questo che fanno i nostri steward». Davide Benedetti, sindaco di Brenzone, sintetizza così l’attività dei nuovi operatori attivi sui litorali, che si occupano di controllare che i bagnanti accedano alle spiagge serenamente e nel rispetto di tutte le regole anti-Covid. Il servizio approvato dalla Giunta comunale è già attivo da una settimana ed è stato affidato a una azienda top non solo nel veronese: La Fortezza di San Giovanni Lupatoto.
«Nelle settimane precedenti abbiamo monitorato i 9 km di costa con i nostri agenti della polizia locale, per verificare se ci siano frequenti assembramenti. Abbiamo riscontrato che c’è un notevole afflusso durante i fine settimana, tale che possiamo considerare che sia quasi una sorta di Ferragosto tutti i weekend, fatta eccezione per qualche giorno di maltempo. I principali avventori, oltre ai numerosi turisti, provengono dal veronese, trentino, mantovano e vicentino, e data la quantità di persone, abbiamo deciso di dotarci di alcuni supporti aggiuntivi per far rispettare le norme. Ci sono stati dei comuni che hanno provveduto a dare anche un numero limitato di accessi alle spiagge. Noi, ritenendo che fosse possibile attivarsi diversamente, abbiamo scelto la soluzione di due steward in bicicletta», prosegue il sindaco.
Operatori che contribuiscono a rafforzare la percezione di sicurezza nei bagnanti, dal momento che intervengono se notano situazioni potenzialmente pericolose e che sono in costante contatto anche con la Guardia costiera.
Perché è un diritto sacrosanto godersi le ferie in riva al lago, ma lo è altrettanto non invadere la libertà altrui e restare in sicurezza. «Gli steward non sono degli sceriffi, ma vogliono far rimanere a proprio agio i bagnanti, ancora più motivati a fare il giusto. In qualche comune vicino ci sono stati prepotenti e maleducati che sono stati ripresi, e il nostro obiettivo è proprio evitare gli stessi episodi spiacevoli nel nostro litorale. Quindi più che repressione, questa è una attività deterrente. Siamo un territorio ospitale, vogliamo continuare ad esserlo»
Il bilancio della prima settimana è positivo, ma l’importante è non abbassare mai la guardia. L’iniziativa sperimentale è piaciuta ai turisti e ai lavoratori della zona, e il Comune sta pensando di attivare anche un ulteriore servizio estivo: la presenza di bagnini qualificati durante gli orari di spiagge aperte.
Lo spiega Benedetti: «Il passo successivo sarebbe quello di ragionare sulla possibilità di avere persone formate per fare i bagnini. Nel recente passato, abbiamo riscontrato come i bagnanti si immergano senza magari tenere in conto le fredde temperature dell’acqua o le profondità insidiose. Servirebbe qualcuno di specializzato nel nuoto, per aiutarli in casi di emergenza».

Casaleone e Valeggio, la qualità dell’aria

L’Arpav ha comunicato i risultati dell’indagine sulla qualità dell’aria svolta a Casaleone e Valeggio sul Mincio.
A Casaleone la campagna di misura estiva è stata svolta dal 11 aprile al 21 maggio 2019, quella invernale dal 17 settembre al 24 ottobre 2019. Il confronto con la stazione di riferimento di Legnago consente di stimare che anche a Casaleone si verifichino le criticitá tipiche della pianura padana, non appena le condizioni meteorologiche diventino meno favorevoli alla dispersione degli inquinanti: elevate concentrazioni di ozono in estate e di PM10 in inverno. Infatti il confronto con le centraline fisse della rete Arpav ha consentito di stimare, nel corso dell’anno, un numero di superamenti del limite giornaliero di 50 µg/m3 per il PM10 superiore ai 35 previsti dalla normativa.

A Valeggio la campagna di misura estiva è stata svolta dal 23 maggio al 30 giugno 2019, quella invernale dal 1 al 30 ottobre 2019. Il monitoraggio ha evidenziato che la maggiore criticità nel sito analizzato è rappresentata dall’ozono, nel periodo estivo. Questo inquinante mostra numerosi superamenti in tutto il territorio provinciale, e nel 2019 ha raggiunto dei livelli che non si registravano dal 2006. Anche le polveri sottili rappresentano una criticitá nel periodo invernale, come tipicamente avviene in tutta la pianura padana.

Beatrice Castioni