Centro internazionale di fotografia agli Scavi Scaligeri: secondo le promesse della precedente amministrazione doveva essere da tempo. Nel maggio 2021 il sindaco Federico Sboarina e l’assessore alla Cultura Briani assicuravano che questa “eccellenza della città” era vicina al traguardo della riapertura : “Tra qualche mese, grazie a questo protocollo (con Fondazione Cariverona-ndr), visitatori e artisti potranno fruire del Centro”. Poi l’attuale amministrazione comunale ha dovuto riprendere tutto in mano, rivedere costi, appalti e accordi e la data di riapertura è slittata all’estate 2024, poi al 2025. E ora si prevede di riaprirlo nel 2026 prima delle cerimonie olimpiche. Ecco le ultime novità. L’assessora alla Cultura Marta Ugolini è infatti intervenuta in sala Scacchi della Galleria d’Arte Moderna Achille Forti Palazzo della Ragione, all’incontro “Scavi Scaligeri tra passato, presente e nuove acquisizioni”. Per l’occasione ha illustrato gli interventi in corso d’opera per la riapertura e gli obiettivi dell’Amministrazione per la futura gestione. “Obiettivo dell’Amministrazione – ha detto Ugolini – è quello di elaborare proposte progettuali finalizzate ad ampliare gli spazi museali a disposizione dei cittadini, anche mediante la riapertura di sedi attualmente non disponibili per il pubblico. In tale contesto si colloca il momento di riflessione di oggi, che non è scevro dalla consapevolezza delle difficoltà”. Nell’ingresso verranno realizzate una control room e una zona da adibire a sala didattica, o incontri/conferenze. L’accesso al vano scale sarà dotato di ascensore, una novità assoluta per gli Scavi e che risolverà quindi anche il problema di accesso per disabili. Verrà creata una nuova uscita di sicurezza verso piazza Dante lungo la strada romana, intervento che prevede la costruzione di una rampa. Inoltre installati nuovi serramenti in modo da superare la situazione di degrado che si è ultimamente creata per atti di vandalismo. Si prevede l’inserimento di percorsi su passerella che elimineranno i dislivelli, favorendo così un unico percorso per tutti. Si è dovuto inoltre progettare il collegamento per l’energia elettrica e termica con le apparecchiature della Galleria d’Arte Moderna, in quanto erano stati eliminati i precedenti impianti situati nella parte divenuta proprietà della Fondazione. Si è provveduto inoltre a dotare lo spazio di un nuovo sistema di illuminazione più duttile e moderno rispetto al precedente. E’ stato necessario poi progettare un sistema di allontanamento delle acque meteoriche che in più occasioni negli ultimi anni hanno allagato lo spazio, come nel 2018 e 2020 creando una vasca di prima raccolta delle acque. Prevista anche la ristrutturazione dei bagni e l’adeguamento del sistema anti intrusione e controllo con telecamere dell’area archeologica. I lavori a carico del Comune dovrebbero terminare nei primi mesi 2025. Per la riapertura, oltre all’allestimento dell’area, si dovrà infine attendere il completo restauro e pulitura dei reperti archeologici, a cura della Soprintendenza. La previsione è di riaprire il luogo in vista delle Olimpiadi Invernali del 2026. La riapertura avverrà all’insegna di un forte networking con istituzioni pubbliche e private. Sarà pubblicato un bando per raccogliere le manifestazioni di interesse da parte di tutti i soggetti interessati. L’altro pilastro sarà quello della programmazione dinamica tra passato e futuro, con cicli di mostre che alternano artisti di fama internazionale a fotografi e archivi locali legati a Verona, per valorizzare sia il talento globale che il patrimonio visivo della città. Infine, terzo pilastro, l’attività espositiva non potrà essere l’unica, si prevedono infatti workshop e attività di formazione, che così bene hanno funzionato in tutti questi anni di chiusura del centro espositivo.