Aeroporto sempre sotto la lente d’ingrandimento. La polemica non si placa. “Come avevo annunciato è iniziata una manovra un po’ strana attorno alla quota azionaria della società che gestisce l’Aeroporto Catullo” sottolinea l’on. Dal Moro.
“Ancora una volta il cavallo di troia è il Comune di Villafranca.
Oggi in Consiglio Comunale a Villafranca è stata posta in votazione una delibera per autorizzare l’avvio della procedura per la cessione di parte delle quote di partecipazione del Comune di Villafranca di Verona nella società Aeroporto Valerio Catullo di Verona Villafranca Spa, a mezzo di vendita per asta pubblica” prosegue Dal Moro che poi aggiunge: “Il Comune di Villafranca apre alla gara per la cessione di queste quote, diversamente da come fu fatto circa 5 anni fa quando senza una gara furono assegnate le quote a Save. La domanda viene spontanea perché il Comune di Villafranca ha cambiato modalità? La risposta è semplice.
L’Anticorruzione di Cantone si è già espressa in merito, dichiarando che a suo tempo avrebbe dovuto essere fatta la gara. Ma oggi mettere in gara la cessione di una nuova quota ha una piccola differenza rispetto al passato. Infatti a parità di offerta i soci attuali, hanno diritto di prelazione.
Direi che è facile prevedere chi vincerà la gara, non occorre avere particolari doti di preveggenza. Quanto successo ha una chiara e precisa responsabilità negli attuali soci dell’Aeroporto ad esclusione, in questa ultima fase, della Fondazione Cariverona.
Purtroppo, c’è una giustificata preoccupazione sul futuro del Catullo. Questa non è una battaglia politica tra partiti, è la difesa di un territorio, che non potrà avere futuro senza un aeroporto all’altezza. Fermiamo i motori prima che sia troppo tardi” conclude Dal Moro.
A Dal Moro, si aggiunge anche Michele Croce, Prima Verona: “I numeri, impietosi, lo stato, da scalo abbandonato e i giudizi dei viaggiatori stranieri, crudi e terrificanti, ci dicono che occorre cambiare e subito. Senza acrimonia, anzi, ringraziando il presidente Arena per l’opera fatta di complicatissima sintesi tra le esigenze di un territorio e la gestione industriale di un socio privato Save che in questi anni ha tuttavia deciso di non investire sugli scali di Villafranca e Montichiari, portando via voli e attività in favore degli scali di Venezia e Treviso. Quindi, grazie Save e addio. Siamo convinti che ogni diversa scelta sarebbe una scelta contro Verona”,
Interviene anche +Europa, con Giorgio Pasetto. “Da anni l’aeroporto veronese Valerio Catullo sta aspettando i presunti benefici dell’ingresso nell’azionariato da parte di Save, cioè dell’aeroporto di Venezia.
Dopo 4 anni al Catullo di fatto comandano i veneziani e gli azionisti istituzionali veronesi subiscono a capo chino, eccezion fatta per la sola Fondazione Cariverona che – unica voce fuori dal coro – non risparmia legittime perplessità.
Cosa sta accadendo a Verona? Possibile che la nostra città uno dopo l’altro regali i pezzi migliori della propria economia? dichiara Giorgio Pasetto. “Per ravvedersi e cambiare rotta non è mai troppo tardi. Il Catullo merita di uscire da questo “stato vegetativo” al quale è stato costretto, poiché – mai come ora nel pieno di un faticoso rilancio della Verona post Covid – uno scalo aereo efficiente e con un ruolo strategico può essere determinante per il territorio. Siamo convinti – conclude Pasetto – che il Catullo possa tranquillamente ambire ad avere partner internazionali, ma questa volta lo si faccia con una gara che costringa i pretendenti a mettere sul piatto piani di investimento credibili per la città”.
“Serve il collegamento con Porta Nuova”
“Finanziare il collegamento ferroviario che collega l’aeroporto Valerio Catullo di Villafranca, ad oggi ancora incredibilmente chiuso, con la stazione di Verona Porta Nuova’ dice la parlamentare leghista Vania Valbusa. “Ho presentato un emendamento al Dl rilancio per anticipare il finanziamento dell’opera già a partire da quest’anno. Dopo lo stop forzato a causa del Covid è necessario infatti dare un nuovo input al turismo all’intera area del Lago di Garda e di Verona. Quest’opera rappresenta un punto di partenza fondamentale per far ripartire un intero settore e, al tempo stesso, decongestionare un tratto viario da tempo sovraffollato. Il via dei lavori è previsto a partire dal 2022 ma quanto accaduto in questi mesi rende necessario anticiparlo il prima possibile. Ad oggi l’aeroporto Valerio Catullo risulta ancora chiuso e sicuramente questa non è la strada giusta per aiutare le strutture, gli esercenti e tutte le attività che vivono di turismo. Si riapra l’aeroporto e si facciano partire subito i lavori della tratta ferroviaria Catullo-Porta Nuova”.