Da qui alle amministrative della prossima primavera che ci consegneranno il nuovo sindaco, i veronesi ne vedranno delle belle, o delle brutte. Le premesse per una lotta senza quartiere tra Federico Sboarina, già assessore con Tosi e oggi sindaco e il Flavio che dopo una sosta ai box punta a ritornare in sella, ci sono tutte.
Il fuoco alle polveri lo ha dato Flavio Tosi. E’ stato notificato infatti al Comune il ricorso al Tribunale amministrativo regionale da parte del consigliere di minoranza Flavio Tosi, che chiede l’annullamento della delibera per l’approvazione della Variante 29, avvenuta in consiglio comunale il 28 luglio.
Di fronte a quello che è considerato un atto di guerra, Sboarina ha convocato il Sala Arazzi una conferenza stampa. Con lui c’erano l’assessore alla Pianificazione urbanistica Ilaria Segala, il presidente del Consiglio comunale Leonardo Ferrari e i consiglieri e capigruppo di maggioranza Daniele Perbellini, Paola Bressan, Andrea Velardi, Matteo De Marzi e Roberto Simeoni.
Così la questione passa dall’aula consigliare a quella del Tribunale. Gli uffici legali del Comune sono già al lavoro per la parte di competenza del ricorso. Al sindaco Federico Sboarina il compito dell’analisi e delle considerazioni politiche.
“Ritengo che esista un limite nell’attività amministrativa e nel fare politica, che segna il solco tra l’interesse personale e quello della comunità – ha detto il sindaco -. Oggi questo limite è stato abbondantemente superato, perchè il ricorso presentato oggi dal consigliere Tosi, su una vicenda che tra l’altro che lo vede coinvolto per aver commesso un reato informatico durante una seduta del Consiglio comunale, cerca di bloccare una variante fondamentale e strategica per la città’’.
La risposta dell’ex sindaco non si è fatta attendere, ma per spiegare i motivi del ricordo al Tar con cui chiede l’annulamento della delibera sulla Variante 29, usa la sciabola.
“Sindaco disperato- scrive Tosi- a fine corsa, convoca conferenze stampa per insultarmi, anziché pensare alla città. Parla da arrogante di reati informatici a mio carico, ma i reati li accertano i tribunali, non certamente lui, mentre il nostro è stato un gesto politico di ethical hacking che rivendichiamo, perché ha smascherato che in Consiglio il sistema di voto da remoto è fallace, mentre il nostro ricorso al TAR si fonda sulla gestione irregolare di decine e decine di votazioni”.
Tosi ricorda che “durante le votazioni sulla Variante, infatti, alcuni Consiglieri erano nascosti, silenti per decine di ore, dietro lo schermo nero e non si sapeva bene se fossero presenti o meno e se qualcuno avesse votato per loro. Lo stesso Segretario Generale del Comune ha parlato di presunzione d’identità’’.
Infine Tosi, alzando il tiro, cita la stampa nazionale, e in particolare il Fatto Quotidiano, che ha avuto modo di occuparsi di questioni immobiliari all’ombra della Casa di Giulietta.