Per i bene informati l’accordo tra Lega e Forza Italia c’è già, ma a sentire Matteo Salvini, che ieri mattina ha incontrato in una saletta riservata al Liston 12 i “due Paoli” (Paternoster e Tosato), Toni Da Re, Luca Coletto ed Elisa De Berti, bisogna attendere ancora qualche giorno. “Domani (oggi sabato per chi legge ndr) sono a Lampedusa”, ha detto il segretario della Lega, “domenica sono a Milano, lunedì vedo un po’ di amministratori e quindi per metà settimana ci sarà il ticket sindaco e vicesindaco”. Salvini ha tenuto a sottolineare che la Lega “è il primo partito del centrodestra a Verona e nel Veneto. “Ma abbiamo uno sguardo più ampio”, ha aggiunto, “e non pretendiamo di dettar legge nella città dove Tosi ha fallito, i Cinquestelle sono in confusione e il centrosinistra è nel caos”. E allora un po’ di pazienza per sentire l’annuncio che vuole l’avvocato Federico Sboarina con la sua associazione “Battiti” come candidato sindaco e Paolo Tosato come suo vice. Tante le incognite attorno a questo ticket a partire da Forza Italia e soprattutto per la posizione che prenderà il vicepresidente del consiglio regionale Massimo Giorgetti. E’ risaputo che non vuol sentir parlare di Sboarina, ma gli osservatori danno per certo che alla fine se ne starà buono e manderà giù il boccone e resterà all’interno dell’arcipelago, che si presenta comunque molto frastagliato. Inevitabile a quel punto la domanda sui rapporti con Forza Italia. “Patti chiari e amicizia lunga”, taglia corto Salvini. “L’obiettivo è vincere. L’11 giugno ci saranno delle belle sorprese. D’altra parte ho Verona nel cuore: per i voltagabbana, per i traditori, per i caregari. Io invece sono orgoglioso per i miei due Paoli e per quanto mi riguarda devo solo garantire una buona squadra. Del resto ho trovato il mio partito in ottimo stato di salute e quindi bisogna solo preparare la vittoria. Una vittoria condivisa, senza nessuna arroganza. Prima a Verona e poi a Roma, sperando nelle elezioni in autunno”. E Sboarina? “Non lo conosco, ma sono ansioso di vederlo”. Intanto ad ascoltarlo sono venuti in piazza Bra anche altri candidati sindaco come Marco Giorlo, o consiglieri comunali come Alberto Zelger. Ma soprattutto Salvini ha risposto anche a un paio di contestatori che hanno innalzato cartelli per protestare contro il suo prossimo appuntamento fissato a Verona per il 25 Aprile. “Noi ci saremo”, ha confermato il segretario della Lega, “non so ancora se al chiuso o all’aperto. Intanto spero che a Roma vada tutto bene, non vogliamo il casino. E quel giorno presenteremo a Verona il nostro programma di governo per la sicurezza, che si rifà al modello svizzero. Del resto la festa della Liberazione è di tutti. Anzi dico all’Anpi, che dopo la cerimonia venga alla nostra manifestazione”. Porti pazienza: e Tosi? “Non abbiamo nulla da chiedergli. Andiamo al ballottaggio e poi chiederemo il voto ai veronesi”. Poi sotto con lo spritz.