“Verona è pesantemente rimandata in tema di mobilità pubblica e parcheggi. Lo sanno già i veronesi e lo so anch’io che ogni giorno mi muovo in città con vari mezzi”. E’ il primo commento del candidato sindaco del centrodestra Federico Sboarina al termine del test che ha voltuto fare sul campo con vari mezzi di trasporto pubblici: Verona bike, autobus, car sharing, anche per tastare il polso agli utenti. Per Sboarina, Verona bike è un ottimo servizio ma le oltre 20 stazioni sono concentrate solo in centro. Ne servono molte altre nei quartieri per gli spostamenti interni -ha detto- e per collegarli ai luoghi di interesse del centro. Oggi con le bici comunali si fanno solo anelli concentrici in centro. Andando in bici non si può fare a meno di sperimentare la cattiva condizione delle strade, asfalti e porfido rendono dura la vita del ciclista. Mancano quindi piste ciclabili e percorsi dedicati. “Con l’autobus”, ha aggiunto, “sono andato alla stazione Porta Nuova, buona la frequenza ma la rete del trasporto pubblico va resa più efficiente come copertura del territorio, vanno aumentati i mezzi a basso impatto ecologico e soprattutto va incentivata l’utenza nelle ore non di punta. Ricordo, a questo proposito, la nostra idea di una “carta argento” per far viaggiare gratis gli anziani proprio in queste ore in cui i bus sono vuoti”. Sul car sharing ci sono le note più dolenti: “E’ un servizio che esiste, ma che non è sempre a disposizione. A Porta Nuova non si può non parlare della nostra idea del Central park per riqualificare l’ex scalo merci. Un grande parco cittadino aiuterebbe anche la mobilità L’ultima segnalazione dei veronesi riguarda i parcheggi per l’ospedale di Borgo Trento, congestionato da pazienti e dipendenti. La nostra proposta -ha concluso- è di utilizzare un’area attualmente degradata e malfrequentata al di là di ponte Catena che avrebbe 400 posti auto.