“Sboarina, la tua è bieca propaganda” Bertucco e Pasetto puntano il dito sul sindaco uscente: “Quell’appello gronda solo di paura”

21052022_TOMMASI_PRESENTAZIONE LISTA©DANIELA MARTIN

“Sul Central Park Sboarina lascia un libro bianco e un “concept” che prefigura un parco sul 50% della superficie esattamente come scritto nel Piano d’Area Quadrante Europa fin dai primi anni Duemila. Il 100% della superficie a parco era una sua promessa elettorale. Sboarina dimentica che aveva sottoscritto e fatto proprio il progetto del Comitato di Verona Sud che prevedeva di mettere a parco l’intera superficie dell’ex scalo merci”, sottolinea Michele Bertucco, Verona e Sinistra in Comune.
“Ora ha cambiato idea e avanza un’altra bufala del parco all’86%. Basta leggere le carte per capire che non è vero. Del resto l’area non è di proprietà del Comune ed è evidente che si dovrà arrivare ad un compromesso con i titolari. L’unica cosa che avrebbe dovuto fare il Sindaco era coinvolgere i cittadini e il Consiglio comunale ma non l’ha fatto mancando un’altra buona occasione per fare gli interessi della città”.
Anche Giorgio Pasetto, altro “alleato’ di Damiano Tommasi, punta il dito su Sboarina. “Il punto di forza di un sindaco uscente dovrebbe essere quello di saper parlare solo di amministrazione della città, invece Sboarina si rivolge ai veronesi con una lettera che vuole suscitare paure e gronda di ideologie. Immagina in giunta i 5 Stelle, che nemmeno si sono presentati con una loro lista, e attribuisce loro il potere di far saltare le Olimpiadi in Arena. Cosa impossibile, visto che fa già parte del programma olimpico ufficiale. Dice che siamo alla scelta, non tra due candidati, ma tra il suo modello (quello del vergognoso convegno sulla famiglia e delle lettere intestate ai “capofamgilia”) e la sinistra brutta e cattiva che vuol corrompere i bambini con “ l’ideologia gender”, che non esiste.
Insomma ricorre al più bieco armamentario della propaganda. Del resto, sarebbe impossibile aspettarsi da Sboarina un appello che parlasse di proposte, e lui stesso lo ammette, quando dice di avere “ben chiaro quali sono le criticità delle circoscrizioni, dei quartieri, del centro “: se esistono tante criticità dopo cinque anni di sua amministrazione, vuol dire solo una cosa: ha fallito!”