«Una maggiore autonomia della Regione significa maggiori efficienza e risorse. Il mio lavoro amministrativo sarà per avere una Verona sempre più forte in un Veneto forte. È un segnale fondamentale per la crescita e il rilancio della città. Il prossimo referendum è un’occasione da non perdere per rilanciare una grande riforma strutturale del rapporto tra Stato e territorio». Federico Sboarina è sceso in campo in prima persona per sostenere il referendum sull’autonomia fissato per il prossimo 22 ottobre. Il sindaco e fondatore di Battiti ha infatti partecipato all’incontro organizzato dalla Lega Nord, in sala Lucchi, per presentare il comitato regionale “Per il Sì all’autonomia del Veneto”. Con lui il segretario della Lega Nord Paolo Paternoster. Relatori il responsabile nazionale per il referendum Paolo Franco e Mario Bertolissi, professore ordinario di Diritto costituzionale a Padova. E’ stata l’occasione come ha spiegato il segretario provinciale della Lega Nord di Verona Paolo Paternoster – di presentare il Comitato regionale e i loro responsabili, di informare i cittadini sull’importanza del referendum e aggiornarli sui vari incontri in programma. Questo referendum – aggiunge Paternoster – come sottolinea il Governatore Luca Zaia non sarà il referendum della Lega, ma di tutti coloro che vivono in Veneto, perché con l’autonomia ci saranno benefici per tutti e solo così daremo concretezza a quell’affermazione dell’essere “paroni a casa nostra” e una volta per tutte noi Veneti dimostreremo di essere un Popolo”. Si scalda insomma il clima in vista del referendum consultivo del 22 ottobre sull’autonomia del Veneto. Sboarina poi, concordando con Paternoster, ha auspicato un’ampia vittoria del «sì» al referendum per l’autonomia del Veneto del 22 ottobre: «È un passaggio fondamentale per far fare uno scatto in avanti alla regione e di conseguenza alla nostra città». Il problema che angustia il “Comitato per il Sì”, lo ricordiamo, è quello dell’affluenza. L’assist, come ha rilevato Il Corriere, l’ha offerto l il presidente della Regione Luca Zaia alla vigilia di Ferragosto: «Non basta che vinca il sì — ha detto — se vincesse con un’affluenza del 51-52%, cestinerò il referendum. Non vado a trattare a Roma per sentirmi dire che ad uno su due non importa niente e che è rimasto a casa». Tutto questo mentre cresce il fronte degli astensionisti, oltre alle solite divisioni del Partito Democratico. Gli elettori veneti che si recheranno ai seggi il 22 ottobre per il referendum sull’autonomia dovranno portare con sé la scheda elettorale ed esibirla agli scrutatori. Una volta espresso il voto, non verrà apposto il tradizionale timbro tondo sulla tessera, ma verrà rilasciata una ricevuta che attesterà l’avvenuta espressione di voto. E anche questa è un’altra limitazione.