Ventun milioni di euro di multe in un anno. Un milione 750 mila euro al mese. Cinquantasette mila 534 euro al giorno. Sono i soldi che il Comune di Verona incasserà nel 2020 in sanzioni. La giunta Sboarina lo ha messo nero su bianco nel bilancio di previsione.
Il governo cittadino, che accusa quello nazionale di avergli tolto 2,2 milioni dal Fondo di Solidarietà, ha stabilito che per far quadrare i conti il municipio dovrà comminare 2 milioni di euro di contravvenzioni in più rispetto a quanto era stato messo a verbale nel 2019. Dunque, perché la cifra torni – e l’obiettivo è scontato che verrà raggiunto – ci sarà un inevitabile ulteriore inasprimento dei controlli nei confronti di automobilisti e motociclisti ai quali, dato che i nostri amministratori tengono giustamente così tanto al rispetto del codice della strada, non abbiamo dubbi che andranno ad aggiungersi anche ciclisti e monopattinatori indisciplinati.
BUFERA POLITICA
I consiglieri comunali del Pd, il capogruppo Benini e i colleghi La Paglia e Vallani, oltre a puntare il dito contro il salasso, hanno inoltre dichiarato che i trasferimenti statali al Comune sarebbero stati aumentati di 200 mila euro dall’esecutivo giallorosso. Il sindaco ha ribattuto tacciandoli di «analfabetismo contabile». Si sa: quando di mezzo ci sono i quattrini romani, taglia qua, metti là, alla fine i politici hanno tutti ragione ma a pagare sono sempre e solo i cittadini. Inoltre Sboarina, criticato dal Pd anche sull’aumento delle contravvenzioni, ha risposto che i consiglieri «dovrebbero sapere che nel bilancio preventivo si mettono sempre numeri maggiorati rispetto al dato storico, perché c’è sempre un fisiologico aumento dei frequentatori della città. A essere sanzionati, infatti» ha proseguito il sindaco «non sono solo i veronesi, ma chiunque venga in auto, e i numeri parlano chiaro».
IL VIGILE CELLETTI
Già: la spiegazione di Sboarina in versione Otello Celletti – l’inflessibile e pur irresistibile vigile interpretato da Alberto Sordi – è chiarissima. L’unico obiettivo del sindaco è la sicurezza: punto. Sono abbastanza chiare anche le cifre che stanno entrando nel forziere di Palazzo Barbieri direttamente dall’autovelox attivato il 12 ottobre lungo la tangenziale Nord, tra San Massimo e Porta Nuova, dove fino al giorno prima il limite era fissato ai 90 all’ora e oggi è ai 70, in un tratto pressoché rettilineo. Qui sono state comminate 47 mila contravvenzioni in tre mesi, 527 al giorno. In un anno, di questo passo, saranno circa 190 mila. È impossibile fare un calcolo esatto di quanto il “bancomat del Comune”, definisce sgradita al Palazzo (ce ne faremo una ragione) utilizzata dalla Cronaca mercoledì scorso, incasserà in un anno: facendo una media (al ribasso) di 80 euro per sanzione, parliamo più o meno di 15 milioni. «Questa è una tassa pagata dai veronesi all’amministrazione Sboarina» ha tuonato l’ex sindaco Tosi in un video pubblicato su Facebook girato sotto l’autovelox, a piedi, al di là del guardrail. Verrà multato per questo? Il vigile Celletti, romanaccio di borgata, uscì nel ’60 e incassò 970 milioni al botteghino, una montagna di quattrini per l’epoca. Ma il sindaco Sboarina lo ha già superato.
Alessandro Gonzato
“Era meglio mettere il limite dei 50”
Ironia e sarcasmo in tangenziale: “Così le multe sarebbero state molte di più…”
I pareri degli automobilisti? Beh, non c’è partita, ovviamente, anche se non manca qualche voce “a favore”. Come il primo intervistato.
LUCIANO, 66 anni, pensionato: “Non capisco tutte ‘ste polemiche “ dice. “Basta ‘n dar a pian, basta rispettare le regole, che problema c’è? Il fatto è che noi italiani, siamo i più bravi di tutti, a trasgredire. E poi ci lamentiamo…”.
ALBERTO, 48 anni, agente di commercio: “Io giro tutto il Triveneto, per lavoro. Una situazione come questa non l’ho mai trovata. Come si fa a mettere un limite dei 70 su una tangenziale? Possono dire quello che vogliono, ma qualche dubbio sulla bontà dell’operazione rimane…”.
GIORGIO, 65 anni, operaio: “Beh, lo dicano chiaramente che, siccome le casse del Comune piangono, serve trovare un rimedio. Io la vedo così. Ho visto la cifra prevista a fine anno, se mettono il limite dei 50 andranno anche oltre. Questa mi sembra davvero una presa in giro…”
ANTONIO, 63 anni, imprenditore: “la cosa strana è che sembriamo tutti dei pazzi scatenati, che non rispettano le regole. Bastava mettere i 90, magari con qualche limitazione nei punti più pericolosi ed eravamo a posto. Così, è una trappola, soprattutto per chi la frequenta per lavoro e per chi, come me, viene da fuori città. Questa non è prevenzione, è altro…”.
MARIO, 66 anni, fotografo: “Io non vado mai forte, la trovo molto discutibile perchè 70 all’ora vuol dire creare delle inutili processioni. E non mi vengano a dire che qui ci sono stati tanti incidenti. Sono altre le strade pericolose, non certamente questa”.
MARCO, 46 anni, direttore di banca: “Ho preso tre multe, le ho pagate, ma mi sono sentito “tradito” da chi ci rappresenta e dovrebbe decidere per il bene dei cittadini. Non esiste, una situazione come questa e mi ha fatto piacere che anche il presidente dell’Aci, Baso, abbia preso posizione. E’ legittimo, per carità, che un’amministrazione prenda i provvedimenti che ritiene più opportuni, ma qui ci va di mezzo gente che non corre, che rispetta le regole e che, solo perchè fa gli 80 all’ora in tangenziale, si vede penalizzata. E’ giusto, questo?”.
FAUSTO, 62 anni, impiegato: “Io ho rischiato 10 punti di penalizzazione per la patente, oltre alla multa. E non facevo i 150 all’ora. Mi chiedo se questo sia giusto, se sia questo che la gente chiede. D’accordo sull’essere durissimi quando si trasgrediscono le regole su strade comunali, quando si passa col rosso. Ma in tangenziale ai 70 all’ora, questo è troppo”.