“In dieci anni la precedente amministrazione non solo non ha concluso la Casa di Giulietta, ma nemmeno nient’altro. Di tutte le opere pubbliche che l’allora sindaco Tosi aveva più volte garantito, non ne è partita nemmeno una: traforo, filovia, stadio, Arsenale, statale 12, restauro dell’Arena. E per fortuna che, nell’inconcludenza generale, non ha nemmeno realizzato le brutture che non piacevano a nessun veronese, come il cimitero verticale e la copertura dell’Arena”.
Sboarina non perde l’occasione per ribattere seccamente a Tosi. “Per noi adesso non è difficile fare bella figura rispetto al nulla cosmico di prima. Sulla Casa di Giulietta in tre anni, abbiamo fatto il cento per cento in più rispetto ai dieci precedenti, a cominciare dal decoro. Lui non è riuscito nemmeno a togliere cerotti e gomma da masticare dai muri. Per non parlare delle carte. Di concreto in mano non aveva niente, tanto è vero che nessun progetto è mai stato portato in soprintendenza mentre noi ne abbiamo portati due. Alle sue chiacchiere, rispondiamo con gli atti amministrativi, gli unici che contano se vuoi lo sviluppo vero della città e rompere l’immobilismo in cui era piombata. I ricorsi al Tar non sono soluzioni, servono solo ad allungare i tempi tenendo tutto fermo. Gli scenari sono cambiati in tutti il mondo. Solo Tosi non se n’è accorto, forse è lui che dorme sonni profondi come quelli che ha fatto subire a Verona per dieci anni”, conclude Sboarina, che trova alleati tra i consiglieri di minoranza.
«Sentire lezioni di politica culturale da Tosi, che per dieci anni ha mortificato la cultura veronese, è imbarazzante”, sostiene Trincanato, di Traguardi. “La soluzione non può essere quella di fare il gradasso con le istituzioni preposte alla tutela. La richiesta del Soprintendente di considerare come un unicum cortile e balcone non è solo logica, ma pure storicamente fondata, nonostante Tosi non riesca a farsene una ragione, non foss’altro perché l’intervento di Avena è ormai profondamente storicizzato, essendo vecchio di quasi un secolo. Ci auguriamo che l’amministrazione non segua i consigli di un ex sindaco in cerca di visibilità, ma apra finalmente un tavolo con la Soprintendenza per identificare le caratteristiche chiave che dovrà avere il nuovo progetto di fruizione, e su quella base bandisca finalmente un concorso di idee per dare nuovo lustro e valore a un pezzo importante dell’identità culturale di Verona”.
Che cosa aveva detto Tosi
“Sboarina non deve accettare il parere del sovrintendente Tinè, rispetto alle socluzioni proposte per la casa di Giulietta”, aveva detto Flavio Tosi (nella foto) “Tinè non deve occuparsi di organizzare i percorsi di visita, ma tutelare i monumenti. E poi, perchè deve intervenire anche sul discorso economico, fissando un prezzo unico, tra l’altro altissimo? A 10 euro molti turisti non entreranno neppure, perchè la maggior parte di loro dà un’occhiata e va via. L’ingresso unico farà perdere molti turisti e non darà i benefici previsti. Sboarina dovrebbe opporsi al parere del sovrintendente, come ho fatto io nel 2013”.
Poi l’affondo finale: “Il fatto è che Sboarina, nei tre anni di amministrazione, non ha fatto niente e continua a non fare niente”. Questo l’intervento dell’ex sindaco, che ovviamente non ha mancato di provocare la reazione di Sboarina e di altri consiglieri comunali. Insomma, non c’è pace per gli amanti celebrati da Shakespeare…